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Ciao Luigi

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Ci sono giorni in cui splende il sole, il calore avvolge. Poi, d’improvviso, scende una prima goccia, una seconda, una terza. E arriva la pioggia. Capita che il sole continui a splendere o, in pochi minuti, nubi nere coprire il cielo ed arrivare persino la grandine. Come improvvisi temporali estivi, come tuoni a ciel sereno arrivano certe notizie. E anche se intorno a noi il cielo continua ad ostinarsi a rimanere uguale, caldo e sole avvolgerci, piomba il freddo, scendono lacrime come pioggia copiosa, si rabbuia l’orizzonte. E di fronte ad uno schermo nero, anche di una pagina bianca dell’editor, la tastiera diventa pesante, ogni tasto premuto un macigno. 

Alla nostra età la vita è tutta davanti, permangono i sogni e cominciano a camminare. Aspettative, progetti, un lungo futuro è davanti a noi. Lungo come certe strade. È l’età della vita, di famiglie che nascono e crescono, di lavori, gioia, divertimento, allegria. Non ci si può credere, impossibile da accettare, il cielo crolla e tutto si spezza. E finiscono qui i tornanti della vita. Caro Luigi, sono passati trent’anni da quando passavamo le giornate sui banchi della nostra scuola elementare, bambini che si affacciavano alla vita. Poi, dopo le medie, iniziano i tornanti della vita e le vite apparentemente si separano. Ma quei legami, i primi dell’esistenza, sono i più forti. E, anche quando capitava di rado, rivedersi era sempre una festa. Ci si raccontava quel che succedeva, come gli anni passavano e cosa accadeva. Apriva il cuore il tuo sorriso, il sorriso di un ragazzo buono, generoso, straordinario, un amico il cui abbraccio non finiva mai. Pensare che non sarà così è una fitta al cuore, pensare che non ci si incontrerà più per le vie della nostra Casalbordino o accanto alla fontana dei “pesciolini” (come tante generazioni di casalesi l’hanno chiamata, i “pesciolini” non ci sono più ma permane il nome, come una tradizione) o magari nelle occasioni in cui la nostra classe può ritrovarsi. Quanto fu bella, straordinaria, indimenticabile quella serata, quando dopo qualche anno tutta la nostra classe si ritrovò allo stesso tavolo, anni da narrare l’uno all’altro cosa fai ora? Ti ricordi, eran belli i tempi i nostri tempi tra i libri e i giochi, a scuola o nei pomeriggi a correre insieme, parafrasando la canzone di Guccini Incontro. 

Ora viene alla mente, tra le lacrime, un’altra canzone di Guccini. Triste, malinconica, una gabbia al cuore e nell’animo. Scorrono le lacrime e non smette di piovere. Una notizia terribile, arrivata ieri. Non ci si credeva e il cuore in gola voleva sperare fosse solo un brutto incubo, non fosse vero. Poi rapida, tra i tanti che ti abbiamo voluto bene, tra i cuori in cui sei entrato buono e grande come sei, si è sparsa. E la commozione, la tristezza, il dolore, come un immenso abbraccio collettivo, ci ha avvolti. Domani mattina saremo tutti accanto a papà Giuseppe, tenace, straordinario, cuore d’oro come te, e alla tua famiglia per l’ultimo saluto. Ma rimarrai sempre con noi, si dice che non muore del tutto chi rimane nel cuore di chi resta. Sarà difficile rimanere qui su questa terra, tristi e più soli. Chiudendo gli occhi la tua risata contagiosa, il suono della tua voce, i ricordi, tanto, tantissimo altro, farà si che ti sentiremo ancora accanto, che sarai ancora con noi. 

È dura, è difficile, impossibile da accettare, una vita spezzata, un’altra giovane vita che ci lascia. Ancora una volta Casalbordino piange un suo giovane figlio. Ciao Luigi Basciano! Un abbraccio ovunque sei ora! Ti ricorderemo sempre com’eri e che come allora sorridi!

Lunga e dritta correva la strada
L'auto veloce correva
La dolce estate era già cominciata
Vicino a lui sorrideva
Vicino a lui sorrideva

Forte la mano teneva il volante
Forte il motore cantava
Non lo sapevi che c'era la morte
Quel giorno che ti aspettava
Quel giorno che ti aspettava

Non lo sapevi, ma cosa hai provato
Quando la strada è impazzita
Quando la macchina è uscita di lato
E sopra un'altra è finita
E sopra un'altra è finita

Non lo sapevi, ma cosa hai sentito
Quando lo schianto ti ha uccisa
Quando anche il cielo di sopra è crollato
Quando la vita è fuggita
Quando la vita è fuggita

Vorrei sapere a che cosa è servito
Vivere, amare, soffrire
Spendere tutti i tuoi giorni passati
Se presto hai dovuto partire
Se presto hai dovuto partire

Voglio però ricordarti com'eri
Pensare che ancora vivi
Voglio pensare che ancora mi ascolti
Che come allora sorridi
Che come allora sorridi

 

 

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