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Tavolo tecnico e soluzioni per il 'caso canide Vasto'

Fototrappole e trappole atraumatiche per la possibile cattura dell'animale

redazione
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Vertice a Vasto degli enti istituzionalmente ed operativamente coinvolti nelle attività relative al monitoraggio ed alla prossima cattura del canide avvistato nella zona costiera e che ha provocato diverse ferite da morso, da molti identificato come possibile lupo.

Il tavolo tecnico, insediatosi già dalle prime aggressioni rilevate sulla riviera di Vasto a partire dai primi di maggio, non ha, in effetti, mai smesso di restare in attività, anche mediante aggiornamenti continui relativi alle attività di campo condotte negli ultimi due mesi.

La composizione del tavolo tecnico rappresenta le diverse competenze istituzionali coinvolte per un caso di oggettiva ed indiscussa complessità, che sarà con ogni probabilità ricordato come indicativo del progressivo, a volte imprevisto, cambiamento dell’interfaccia tra animali selvatici e uomo. 

Ne fanno parte il Comune di Vasto, istituzionalmente competente per la Pubblica Incolumità, la Regione Abruzzo, titolare, ai sensi della vigente normativa europea e nazionale, della tutela delle specie protette, quale il lupo, l'ISPRA (Istituto Suuperiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), quale organo tecnico del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, i Carabinieri Forestali del Gruppo di Chieti, impegnati nella tutela dell’ambiente della biodiversità oltre che in attività di vigilanza e presidio del territorio, la Polizia Provinciale di Chieti, che in questo caso conduce attività di assistenza tecnica e di controllo sul territorio, i Servizi Veterinari della Asl Lanciano Vasto Chieti e l’Ente Parco Nazionale della Maiella, individuato come staff specialistico nel monitoraggio e la cattura del lupo, in forza della ventennale esperienza maturata in tal senso. 

Tutti i componenti - si evidenzia in una nota - non hanno mai abbassato il livello di attenzione sul caso “Vasto” in queste ultime settimane, anche se, al di là dei comprensibili interessamenti mediatici, sono trascorsi 48 giorni tra la penultima e l’ultima aggressione verificate ed attribuite al “canide” di Vasto. Lo staff del Parco Nazionale della Maiella ha, infatti, dall’inizio dell’incarico istituzionale accolto, dallo scorso mese di giugno, eseguito, dapprima, verifiche accurate sui siti di aggressione, con i Carabinieri Forestale e la Polizia Provinciale, subito dopo, avviato un monitoraggio dei possibili siti di rifugio o di interesse del canide selvatico mediante fototrappole. La cautela, tuttavia, è stata massima, sia nel prevedere possibili sviluppi immediati nella risoluzione del caso, sia nella individuazione dell’animale responsabile delle aggressioni. Dopo l’individuazione di possibili siti di interesse, a ridosso delle zone nelle quali si sono verificate le aggressioni, si procederà nei prossimi giorni al posizionamento di trappole atraumatiche mediante le quali dovrebbe essere possibile catturare l’animale responsabile delle aggressioni e rimuoverlo dal territorio, per accoglierlo in un’area faunistica autorizzata, come prevedono i protocolli internazionali in vigore e come autorizzato, con parere ISPRA, dal Ministero dell’Ambiente.

Gli esperti tuttavia sottolineano come, per le specifiche caratteristiche dell’animale in questione e, in particolare, per la frequentazione sporadica che lo stesso ancora manifesta nelle aree urbane (se si considera il caso dall’inizio del rilevamento, si tratta di 7 episodi di aggressione e 9 avvistamenti senza interazioni critiche in 157 giorni), il prossimo avvio della sessione di cattura non garantirebbe certamente l’immediata risoluzione del caso, soprattutto se si considera che l’imminente periodo ferragostano, con un sensibile aumento delle presenze turistiche, potrebbe ancora generare cambiamenti nel comportamento degli animali selvatici.

Relativamente all’identità dell’animale, gli esperti ribadiscono che, nonostante le più recenti acquisizioni sui comportamenti e sulle aree frequentate dall’individuo responsabile delle aggressioni, vi sarà chiarezza soltanto con le analisi genetiche conseguenti alla cattura, per stabilire se si tratti di lupo, di incrocio o di cane di razza simile al lupo, quale il Cane Lupo Cecoslovacco.

 

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