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Le considerazioni di Murolo e Laudazi sulla buca sulla Circonvallazione Istoniense a Vasto

redazione
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Mentre proseguono i lavori sulla Circonvallazione Istoniense per poter mettere in sicurezza e per ripristinare nel più breve tempo possibile l’area dissestata c’è chi ricorda come era questo luogo in passato. 

Il prof. Luigi Murolo scrive sulla sua pagina Facebook: “Una domanda: quanti sanno che gli edifici localizzati nell’area della «Rotonda della voragine» sono costruiti su palificazioni? Vale la pena rammentare che, la palificazione è indispensabile per isolare le fondazioni dai terreni superficiali per il fatto che subiscono periodicamente fenomeni dannosi come, ad esempio, erosione o dilavamento da agenti esterni come un corso d’acqua o l’azione delle onde marine. I vecchi costruttori ne sapranno certamente più di noi contemporanei come gli stessi acquirenti degli appartamenti. Stando così le cose, non punge vaghezza a qualcuno che, al di sotto dell’attuale superficie, è attivo un torrentello non tombato?

Del resto, è sufficiente recarsi in un’area non edificata più a nord liberata dalla vegetazione per accorgersi che la tombatura inizia proprio dal ponticello, da cui, tra l’altro, si vede l’acqua fuoriuscire dal condotto. Tal che, per circostanze che potremmo definire singolari, veniamo a trovarci di fronte a un vallone non tombato in zona edificata e tombato in zona non costruita. Dunque, una originalissima e ardita visione urbanistica della città, dalla quale sarebbe il caso di uscire al più presto.

Quasi non bastasse, vale la pena sottolineare che il vallone di cui stiamo parlando, all’altezza del ponticello di via Maddalena, dai vastesi era stato denominato – e lo è ancora – «Lebba», noto per la sua portata d’acqua, visibile in foce presso l’area industriale di Punta Penna. La qual cosa implica che, presso la «Rotonda della voragine», ha origine il lungo torrente di circa 7 km, di cui non si è tenuto conto una quarantina di anni fa al momento di quella realizzazione.

Si dovrebbe tornare in qualche modo alla conoscenza diretta del territorio. E ciò per garantirne la continua manutenzione. La tragedia sfiorata è troppo grave e importante perché possa cadere nel ripostiglio delle cose passate e dimenticate. È stata la massiccia edificazione a deviare il corso. La domanda è : perché è stata consentita? Il problema è tutto qui.”

Edmondo Laudazi afferma: “La strada e la rotonda sono state costruite sotto la direzione dell’ufficio tecnico comunale: tutti gli scoli ed i fossi sono stati regimentati fino al vallone. La successiva edificazione massiccia sul fronte ovest della circonvallazione ha evidentemente modificato il sistema di deflusso delle acque che, deviando sotto la massicciata stradale fino a raggiungere il fosso, ha creato una via di fuga del materiale lapideo inerte che, rimosso , ha provocato una buca . Si deve solo valutare la eventualità di consolidare il margine del fosso con gabbionate drenanti o simili.

Lo sviluppo di questa nostra meravigliosa Città è terminato con l’avvento di amministratori scadenti avvenuto dal 1994 in poi. È molto semplice attribuire le relative responsabilità ai gestori che si sono avvicendati da quei periodi, a destra e a sinistra. Basta guardare come era stato progettato il Comprensorio di Ufficio K1 ( ex C1) e come lo hanno fatto realizzare. Basta guardare come è stato progettato e gestito il nuovo PRG del 2000 e si potrà capire tutto. Degli inadeguati a cui i cittadini hanno dovuto affidare le Chiavi della nostra Vasto. È la somma che fa il totale.”

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