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QUESTIONE SICUREZZA IN CITTA': LE RIFLESSIONI (AMARE) DI UN CITTADINO VASTESE

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I recenti fatti di cronaca registrati a Vasto hanno evidenziato, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, che la nostra città è alla mercè di quanti decidono di delinquere, tanto restano impuniti. Si torna a parlare di potenziamento delle forze dell'ordine, senza farsi mancare la solita riunione di facciata sulla sicurezza, ed ecco sfrecciare auto blu e mezzi dei vari corpi di polizia. Insomma, da anni, non si fa che chiacchierare o addossare le colpe a tizio o a caio, come da prassi consolidata in Italia. E' inutile gridare ''al lupo, al lupo'' se ha già mangiato le pecore: quanto sta accadendo è solo figlia della mancanza di volontà. Ricordate alcuni anni fa quando, nonostante le critiche e, forse, qualcos'altro, un signore in divisa, di certo non immune da errori, ''ripulì'' Vasto dai ''vu cumprà'', dai tanti elemosinanti sparsi ovunque, cercando di prevenire e soffocare sul nascere fatti criminosi e quant'altro con la presenza costante sul territorio di mezzi e uomini a sua disposizione, facendo uscire anche chi stava dietro una scrivania. Non serve vedere, di giorno, uno spiegamento di mezzi e uomini, spesso anche fermi a chiacchierare, poi, di notte, tutto si riduce a due/tre pattuglie, se va bene. Faccio un passo indietro: è il 2 marzo dello scorso anno, quando l'allora presidente del Senato, Franco Marini, fece visita alla nostra città. Le cronache parlano di oltre trenta uomini utilizzati per l'ordine pubblico (ma cosa doveva accadere?) e tante stellette in bella mostra: un'offesa a quanti vogliono più sicurezza e più controllo e non certo per elevare multe per divieto di sosta in alcune strade. Cominciamo, magari, da una più oculata gestione del personale, così da privilegiare i turni di notte. Potrebbe essere un'idea, oppure è chiedere troppo? A qualcuno, però, è già sorta spontanea una domanda, ma lasciamo stare per il momento. Firmato: uno dei tanti cittadini preoccupati.
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