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Remo Salvatorelli per i suoi 90 anni presenta il libro “Dalla bottega alla fabbrica, autoritratto di un imprenditore”

Salvatorelli: “Quello che ho imparato è che non bisogna arrendersi mai, avere fiducia in se stessi per cercare di superare nel migliore dei modi gli ostacoli che si incontrano”

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Remo Salvatorelli, noto imprenditore vastese, h presenta il 29 Gennaio, in occasione dei suoi 90 anni, il libro “Dalla Bottega alla Fabbrica”, Autoritratto di un imprenditore, Edizioni Cannarsa, alla Pinacoteca d’Avalos. Alla presenza di un numeroso pubblico Nicola D’Adamo ha moderato l’evento presentando il libro autobiografico in cui si intreccia la storia personale e professionale di Remo Salvatorelli con quella della città e del territorio. Una storia di coraggio e determinazione, fatta di difficoltà e successi, di sogni e speranze. Una modalità speciale anche per festeggiare insieme alla comunità il suo compleanno. 

Il Sindaco, Francesco Menna, nel saluto istituzionale all’evento, ha ricordato che Remo Salvatorelli rappresenta l’amore per la famiglia, per l’impresa, per la zona industriale ma anche per il sindacato degli imprenditori. Per tutto quello che è riuscito a fare è entrato nella storia di Vasto. 

“Se lo sviluppo realizzatosi nel Vastese, come pure nell’insieme dell’Abruzzo, specie nelle sue dinamiche di industrializzazione, può considerarsi un “modello virtuoso”, lo si deve anche a personaggi innovativi e ardimentosi come Remo Salvatorelli.” Ha spiegato il prof. Costantino Felice. “Nel libro c’è uno spaccato della nostra città, del processo di industrializzazione del Vastese.” Costantino Felice, che ha curato anche la prefazione del libro, ha spiegato che Remo Salvatorelli ha costruito un processo di sviluppo virtuoso che ha cambiato il volto della città. La sua è stata una delle prime aziende del mezzogiorno italiano. In quel periodo lo Stato era imprenditore per lo sviluppo industriale italiano. L’esempio è la SIV, gli enti Eni, Efim, Iri che hanno avuto un ruolo importante soprattutto nel Vastese, soprattutto dopo la scoperta del metano a Cupello. Importanti a questo riguardo sono state le lotte popolari per l'industria locale con un forte protagonismo di massa che si unì con lungimiranza con il capitalismo locale. Persone fondamentali di quel periodo storico sono state Enrico Mattei e soprattutto Raffaele Mattioli. Salvatorelli in questo contesto è stato in grado di sviluppare un’imprenditoria locale, con un processo autonomo, partendo dalla sua piccola bottega di falegname, riuscendo a proiettarsi prima su scala locale, poi nazionale e internazionale, utilizzando in maniera brillante una serie di opportunità che lo hanno aiutato a superare anche i periodi di crisi. Ha rappresentato, ha spiegato Costantino Felice, la connessione tra locale e globale, con una coscienza civile e etica. Importante è stato poi il ruolo di Remo Salvatorelli nell’AssoVasto, l’associazione libera e indipendente dei piccoli e medi industriali del Vastese, un segno di localismo imprenditoriale virtuoso. 

Remo Salvatorelli ha ringraziato la sua famiglia, con un ricordo commosso alla moglie e alla figlia Daniela che non ci sono più. Ha ringraziato gli amici imprenditori, tutte le persone che hanno lavorato con lui in tanti anni d’azienda. Ha ringraziato il Costantino Felice, Beniamino Fiore, Remo Patricelli importanti per la stesura del libro.  Ha raccontato che ha voluto raccontare la sua storia imprenditoriale, ma anche la storia di Vasto, il periodo della guerra e del dopoguerra, le tante difficoltà incontrate ma anche la determinazione, l’entusiasmo, l’intuizione di capire dove andava il mercato.

Luciana Salvatorelli, la figlia, oltre a fare gli auguri al padre, ha detto che lui è stato sempre uomo di valore e di valori e che l’insegnamento più importante che ha dato ai figli e ai nipoti è che la vita è un dono prezioso e non bisogna mai arrendersi. Nel libro c’è la sua frase più importante: “Sicuramente nella vita di ogni uomo vi sono tanti eventi positivi, ma allo stesso tempo tante cose negative, tanti problemi. Quello che ho imparato nel corso degli anni è che non bisogna arrendersi mai, sperare anche in una buona dose di fortuna, naturalmente, e poi avere fiducia in se stessi per cercare di superare nel migliore dei modi gli ostacoli che si incontrano.”

La frase che ha detto il nipote, Andrea Spadaccini, che secondo lui rappresenta in sintesi il nonno è la citazione di Nelson Mandela: “Non perdo mai, o vinco o imparo”. 

Michele Spadaccino dei Lions Club ha spiegato il valore solidale del testo di Remo Salvatorelli. L’intero ricavato delle vendite sarà devoluto al Villaggio Scuola della Solidarietà di Wolisso, in Etiopia, sostenuto da circa 18 anni dal Distretto 108A Lions Club, di cui Salvatorelli fa parte come socio dal 1976. Nel villaggio sono presenti aule per la scuola frequentate da oltre 1000 tra ragazzi e ragazze. C’è anche una mensa, laboratori scolastici, biblioteca e aula informatica. Si occupano anche di prevenzione e assistenza sanitaria con la collaborazione delle consorelle della Confraternita della Misericordia e della Croce. Con gli anni il villaggio è diventato un centro di cultura, di assistenza e progresso, di importante alfabetizzazione gratuita. 

L’editore Cannarsa ha ringraziato Remo Salvatorelli per il libro che rappresenta la vita imprenditoriale importante di una persona che partito da non facili condizioni sociali, ha saputo creare lavoro dando vita a un’azienda, che si è poi affermata con i suoi prodotti in Italia e all’estero, realizzando un progetto di vita attiva per sé e per gli altri, in un circuito industriale tra i più importanti della nostra regione. 

 

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