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È arrivato a Piazza San Pietro l’Abete bianco dell’Abruzzo

I ragazzi della comunità “Il Quadrifoglio” di Rosello scrivono al Santo Padre

Redazione
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“Per la prima volta la regione Abruzzo farà dono di un suo abete al Santo Padre in occasione delle festività natalizie. In queste ore l’abete bianco sta raggiungendo Piazza San Pietro in Vaticano.” Informa il Sindaco di Rosello, Alessio Monaco. “Nella giornata di venerdì consegneremo anche gli splendidi addobbi realizzati dai ragazzi delle scuole di Quadri, Villa Santa Maria e Pizzoferrato, dai nonni della Sant'Antonio di Borrello e dagli ospiti della struttura psichiatrica Riabilitativa Quadrifoglio di Rosello. L’abete doveva essere preso nell’area di Agnone, che è una zona di taglio e avevamo tutte le autorizzazioni del caso, ma abbiamo anche le autorizzazioni per tagliare in Abruzzo!”

A San Pietro arriverà dunque l’abete insieme ad altri 42 abeti più piccoli che, una volta terminate le festività natalizie, torneranno in Abruzzo e saranno ripiantati nella riserva di Rosello. «Per volontà politica, comunale e regionale, dal 1992 Rosello ha 220 ettari di bosco sottoposti a tutela ambientale e continuerà ad essere così.” Informa il Sindaco Monaco, “Tuttavia questa occasione è per la nostra comunità e per la regione tutta motivo di gioia ed orgoglio».

Il 15 novembre la piazza di Rosello si è popolata in modo speciale, in quanto sono state consegnate le decorazioni che addobberanno l’abete di Natale del Papa.

“Alla presenza di tanti colleghi Sindaci, del nostro parroco e del Signor Prefetto di Chieti abbiamo ascoltato le testimonianze degli alunni delle scuole di Quadri, Villa Santa Maria, Pizzoferrato e Castiglione Messer Marino, dei nonni della Casa di Riposo Sant'Antonio di Borrello e degli ospiti della struttura psichiatrica Riabilitativa Quadrifoglio di Rosello. Un grazie a tutti. Avete realizzato addobbi straordinari.” Continua il Sindaco di Rosello. “Saremo il 3 dicembre tutti in Piazza San Pietro per la cerimonia di inaugurazione”

È stata scritta inoltre una lettera al Papa dal responsabile dalla comunità di ragazzi della struttura il Quadrifoglio di Rosello, Mirko Pagliai, a nome dei 40 ragazzi della residenza riabilitativa, accreditata dalla regione e convenzionata con tutte le Asl: “Vi scrivo a nome di una larga comunità di donne e uomini, operatori e ospiti della nostra comunità psichiatrica che hanno l’onore ed il piacere di sottoscrivere la presente, uniti non solo dallo stesso vissuto quotidiano, ma ora raccolti attorno a questa nostra azione, che coerentemente all’insegnamento cristiano sa dimostrarci – ancora una volta – come la “gioia del dare” sia la più lieta.

Gli addobbi, che accompagneranno l’abete del comune di Rosello che sarà presente in piazza San Pietro per questo Santo Natale, raccontano le tematiche che più hanno impegnato il nostro cuore.

A cominciare dal contesto ambientale in cui insiste la nostra comunità, quello della Riserva naturale di Rosello e dei boschi della nostra regione. Le decorazioni che Vi doniamo richiamano gli elementi faunistici e floreali che ci circondano e destano la nostra meraviglia ogni giorno. Le stesse, dunque, testimonieranno alla Sua Santità la bellezza di cui ci sentiamo privilegiati custodi. Rappresenteranno inoltre lo stimolo, per l’opinione pubblica e per quanti vorranno osservare, per attuare nuove e ulteriori politiche di tutela di quella biodiversità, indispensabili per i motivi da Voi già ampiamente descritti nell’enciclica del Laudato sii.

Sono altresì rilevanti le tematiche sociali che recentemente hanno destato in noi un particolare motivo di preoccupazione. Da una parte, affermiamo una decisa opposizione al conflitto tra Ucraina e Russia, così come a qualsiasi altro conflitto oggi in corso, che reputiamo essere tutti profondamente sbagliati, nella più sincera convinzione che le conflittualità siano giuste solo se evitate. Dall’altra, per affermare indistintamente la necessità di un aiuto concreto per tutte quelle persone che chiedono a noi un ampio “esercizio di umanità”: perché in fuga proprio da quelle guerre, dalla miseria o dalla violenza; o ancora perché alla ricerca legittima di un futuro migliore per sé e per i propri cari; in ultimo, perché magari e purtroppo costrette a versare in condizioni di povertà o difficoltà.

Queste affermazioni – crediamo – coincidono con gli insegnamenti del Cristo, oggi più attuali e necessari che mai, come ai numerosi auspici che Voi continuamente sapete rivolgerci.

Questi addobbi, infine, raccontano tante, numerose altre storie e si fanno veicolo discreto di altrettanti messaggi. Dietro la dedizione e la gioia nel realizzare ognuno di questi singoli pezzi (tutti artigianali e originali), è rappresentato il vissuto passato e lo stigma sociale subìto, ma anche le aspettative per il futuro di molte ragazze e ragazzi che hanno incontrato alcuni ostacoli nel proprio cammino a causa dei quali possono anche avere commesso degli errori, ma che oggi sono tuttavia impegnati seriamente nel raggiungere una propria dimensione di benessere e realizzazione. Il tutto al fine di potersi reinserire fattivamente nella società, anche attraverso questa opportunità, che è quella di trovare il Vostro interessamento nei confronti di qualsiasi persona che soffra di un disagio psichico, come verso i suoi familiari.

È il tempo del coraggio, il coraggio di eliminare ogni stigma e di riconoscere la dignità di ogni essere umano.

Queste ragazze e questi ragazzi, come ci hanno confessato, riconoscono in Voi una sensibilità e una capacità di ascolto che sono uniche e di cui si dicono essere certi. Per questo, sono sicuri di trovare in Voi l’attenzione per tutto quanto appena narrato.”

 

 

 

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