Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La dottoressa Claudia Sacchet va in pensione

Sacchet: “Troverò il modo di usare le competenze che ho acquisito ma mi mancherà la squadra”

Redazione
Condividi su:

La dottoressa Claudia Sacchet, della Geriatria e Lungodegenza dell’Ospedale “San Pio “di Vasto va in pensione. 

Lei commenta sulla sua pagina Facebook: “Oggi ho ricevuto dalla “mia”ASL” la conferma del mio collocamento a riposo con la dicitura “per raggiunti limiti di età “.Mi era stato “concesso” il trattenimento in servizio fino a 70 anni. Non hanno nemmeno il coraggio di dire che la mia richiesta di pensione è la diretta conseguenza della mia mancata nomina a Direttore Geriatria dopo il concorso in cui sono risultata largamente prima. La graduatoria è pubblicata sul sito ASL. Ma la nomina della terza è uno schiaffo al merito e alla serietà dell’impegno senza bandiere di parte. Spero sia chiaro a quale “parte” mi riferisco. Questa è la cifra del “governo” della cosa pubblica e in specifico della sanità che va di moda da queste parti. Auspico che chi va a votare, e spero siano in tanti, si carichi della responsabilità di scegliere e dare indirizzi chiari per il futuro.

Voglio mandare un grande augurio alla Geriatria di Vasto per il nuovo corso che inizia domani con l’arrivo della nuova Direttrice. Che purtroppo non sono io nonostante abbia ottenuto il miglior punteggio al concorso: 72 contro 56. Ma la scelta del Manager è stata diversa e quindi con molto dispiacere, potendomelo permettere per aver riscattato molti anni di laurea e specializzazione e avendo molte ferie arretrate, mi “godo “si fa per dire le ferie e poi a fine anno vado in pensione. Speravo di proseguire il percorso di crescita assieme a medici infermieri oss e portantini iniziato da anni ma ho fatto una gara basata sulla professione mentre il vero terreno della corsa era un altro. E solo chi è in malafede non lo vede. In questi giorni di amarezza ho ripensato ai tanti colleghi incontrato nella vita professionale e in particolare ai diversi “Primari” come si diceva un tempo. Dal dr. Renato Miori della Medicina dell’ospedale di Trento che frequentavo l’estate da studente: mi ha insegnato la discussione collettiva dei casi clinici e la ricerca delle opinioni degli specialisti ed era il 1982! Poi il mio Maestro il prof. Federico Tabarroni della IV Geriatria del Malpighi di Bologna : maestro di clinica di etica di deontologia di appropriatezza e di serietà. E il Direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria di Modena il prof. Gian Paolo Vecchi che già nel 1988 parlava di fragilità. E poi il dr. Giovanni Marzara per la Geriatria di Imola dove ho trascorso 17 bellissimi anni con il passaggio finale al dr. Mauro Michelini, anche loro di “scuola Tabarroni”. E infine il dr. Orazio D’Alessio in Abruzzo dal 2006 prima a Gissi poi a Vasto, che mi ha lasciato spazio e negli ultimi anni mi ha permesso di “allenarmi” a fare quello che avrei desiderato: guidare ufficialmente il reparto in cui lavoravo. E ho pensato anche a tutti gli infermieri e coordinatori e collaboratori vari con cui ho avuto il piacere e con cui ho condiviso la fatica di lavorare. E poi ai giovani colleghi con cui ho avuto a che fare soprattutto negli ultimi anni e che mi hanno stimolata e rallegrata e sostenuta: Lucilla, Monica, Rosamaria e Cristina, l’ultima che non ho fatto in tempo a conoscere bene. Ma anche Quelli che sono passati per poco tempo e che hanno lasciato un segno di freschezza e professionalità: Delia, Luisa e Riccardo...ma anche Roberta. E poi i Pazienti che so ancora mi cercano. Si conclude questa parte della mia vita. Non so distinguere fra la parte professionale e quella personale. Per questo è molto difficile e doloroso. Lasciare il Servizio Sanitario Pubblico per cui ho sempre lottato è un grande dispiacere. Troverò il modo di usare le competenze che ho acquisito ma mi mancherà la squadra. Squadra che ha solide fondamenta e saprà sicuramente dimostrare il proprio valore.”

Condividi su:

Seguici su Facebook