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In quale modo i servizi VPN sono cambiati nel tempo?

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Oggigiorno difficilmente non si è mai sentito parlare di VPN (acronimo di Virtual Private Network). Il motivo è semplice: l’uso sempre più comune dello streaming per intrattenimento e la diffusione dello smart working l’hanno resa uno strumento di protezione indispensabile.

Ma non è sempre stato così. Fino al 1996 non si conosceva la crittografia se non per scopi aziendali e soltanto in alcuni Paesi del mondo. Ma andiamo per ordine e vediamo come sono cambiate le cose nel corso degli anni.

Breve storia della VPN

Prima di capire l’evoluzione dei servizi legati alla rete privata virtuale, è opportuno fare un rapido ripasso delle basi cominciando a capire cos’è la VPN e come funziona.

Una VPN è un sistema basato sulla tecnologia crittografica che crea una connessione sicura fra il dispositivo connesso e il server del sito di destinazione. Il segreto del successo della Virtual Private Network è come questo avviene: mentre una connessione libera è diretta dal device al server del sito e viceversa, una connessione VPN è più articolata. 

In questo ultimo caso i dati sono scambiati dal dispositivo dell’utente al server protetto VPN selezionato, fino al server sito e viceversa. Il tutto attraverso il tunnel crittografico che protegge i dati della navigazione evitando che parti terze si impossessino delle informazioni sensibili.

Oltre a proteggere la tua privacy online (protetta dal Regolamento europeo 679/2016), la VPN cela l’IP reale e crea una connessione remota sulla base della localizzazione del server VPN scelto. Esempio pratico: ti connetti da Pescara attraverso VPN scegliendo un server situato a Washington DC. Potrai così accedere al catalogo USA dei contenuti streaming, aggirando il region-block ovvero il blocco dei contenuti determinato dalla posizione geografica.

Cronologia VPN in pillole

La nascita del protocollo PPTP (Point-to-Point Tunneling Protocol) risale al 1996 ed è opera di un ingegnere informatico di Microsoft: Gurdeep Singh Pall. È l’inizio della tecnologia alla base della VPN. Lo scambio di pacchetti di dati fra IP in forma crittografata è diventato subito un vantaggio per le aziende che potevano fare networking online in modalità protetta. 

Dal 2010 ha avuto inizio l’età dell’oro per la VPN che è uscita dalle zone oscure del Web per ‘smanettoni’ ed è entrata a far parte delle normali abitudini dei consumatori, sempre più consapevoli della necessità di connessioni sicure, a casa e in mobilità.

La VPN oggi: a cosa serve e chi la usa?

I servizi VPN oggi sono decisamente evoluti e possono supportare ovviamente PC e smartphone, ma anche smart TV e console di gioco: ogni tipologia di utente trova la soluzione più adatta alla propria esigenza. Se si abbina la VPN a un antivirus, si struttura un sistema di difesa per la sicurezza informatica e per la tutela privacy online. E ciò vale sia per clienti business, che per clienti consumer. Per aziende e professionisti la VPN è utilizzata soprattutto per consentire alle persone di svolgere attività lavorative da remoto, impedendo che dati importanti e riservati vengano violati. 

Conclusione

La VPN è amata per vari motivi. I più importanti sono: l’accesso allo streaming di contenuti bloccati a causa di restrizioni geografiche; il mascheramento dell’indirizzo IP anche al tuo Internet Provider; l’accesso alle reti Internet personali all’estero; la possibilità di navigare in sicurezza con il Wi-Fi pubblico.

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