Anche la FP Cgil con il suo Coordinatore Regionale della Sanità privata convenzionata, Infermiere Daniele Leone, vuole ringraziare tutto il personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, nella Giornata dedicata del 20 febbraio e istituita dallo Stato con la legge 155/2020.
Vogliamo esprimere il nostro ringraziamento al personale infermieristico, oss, tecnici, ostetriche, assistenti sociali, ausiliari socio sanitari, educatori, logopedisti, operai, addette alle pulizie, alle mense, alla cucina, ai medici agli amministrativi e a tutti coloro che a vario titolo lavorano nelle strutture sanitarie e socio sanitarie. Spesso nei turni di servizio sono in pochi, e troppo spesso costretti a rinunciare alle loro ferie, o a saltare il giorno di riposo e fronteggiare carichi di lavoro non più sopportabili dopo che hanno affrontato con grande professionalità e abnegazione due anni di pandemia e molti di loro penso al personale delle RSA, CSSA, Case di Riposo, Case di Cura, Centri di Riabilitazione, non hanno ricevuto un euro di indennità covid e di indennità professionale. E dunque nella Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, ringrazio di cuore le colleghe e i colleghi che ogni giorno si prendono cura dei malati, delle persone fragili in tutte le strutture di cura.
Essi sono la vera spina dorsale dell’intero universo sanitario del nostro paese e della nostra regione e non dimentichiamoci che dal 2020 in poi il loro impegno ha il volto del sacrificio e dell’eroismo.
Ma se davvero lo Stato, che ha istituito questa giornata, vuole esprimere il suo ringraziamento al personale, deve iniziare ad aumentare le dotazioni organiche, aumentare le retribuzioni, garantire i diritti in tutto l’universo della sanità , dall’ospedale alla casa di cura fino ad arrivare alla RSA e ai centri di riabilitazione.
Oggi c’è la necessità di rivedere la retribuzione soprattutto in alcuni contesti come i centri di riabilitazione RSA dove i contratti sono scaduti da circa 14 anni. E cosa dire dei dipendenti delle Case di Cure a cui il contratto è stato rinnovato ma alcune Regioni non hanno ancora mantenuto fede agli impegni assunti in conferenza stato regione e non hanno erogato le somme dovute. Allora non dobbiamo interrogarci sul perché scarseggiano gli iscritti nei corsi di laurea infermieristica e di altre professioni sanitarie. Ma dobbiamo interrogarci urgentemente su come risolvere il problema che vede tra pochi anni andare in pensione tantissimi medici e infermieri e probabilmente non tutti saranno sostituiti. La politica e le associazioni di categoria dovrebbero comprendere che solo dando risposte concrete riguardo alle retribuzioni, ai diritti, alle dotazioni organiche etc. si potrà avere in futuro personale sanitario, sociosanitario e socioassistenziale in numero adeguato a coprire il lavoro nei reparti e dunque si potrà garantire l’assistenza e le cure ai malati e alle persone più fragili.
Dunque, il modo migliore per onorare l’impegno e il sacrificio del personale è di rivedere le dotazioni organiche, rinnovare i contratti, migliorare la retribuzione e soprattutto garantire gli stessi diritti a tutti i lavoratori della galassia sanitaria del nostro paese.
Daniele Leone, Coordinatore Regionale FP Cgil Sanità Privata Abruzzo Molise