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"Fornire alle scuole misuratori dei livelli di CO2": la richiesta di Fuiano

Lettera al sindaco Menna e all'assessore Bosco del coordinatore cittadino di Vasto in Azione

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Lettera di Nino Fuiano, coordinatore cittadino di Vasto in Azione, al sindaco Francesco Menna e all'assessore all'Istruzione Anna Bosco.

Il confronto dei dati più recenti relativi a contagi, ricoveri e decessi rispetto alla situazione determinata dalla pandemia COVID-19 nello stesso periodo dello scorso anno indica chiaramente l'efficacia degli interventi messi in atto nel nostro Paese - in primis la campagna vaccinale - nel contenere la diffusione virale. Tuttavia, l'insorgenza di nuove varianti virali, il fenomeno di waning dei vaccini insieme alle condizioni favorevoli al contagio determinate dall'inizio della stagione fredda, stanno determinando nelle ultime settimane un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione.

È ormai evidente come per controllare i contagi sia necessario integrare e attuare molteplici approcci che, nel loro complesso, contribuiscano a mantenere il più basso possibile il rischio di diffusione virale, unitamente alla sua pronta rilevazione e tracciamento. Dall'analisi emerge chiaramente la criticità nella gestione dei bambini della fascia 0-6 anni, non ancora eleggibili per la vaccinazione, e per i quali non è previsto l'uso delle mascherine. Oltre alla vaccinazione del personale scolastico, la principale strategia preventiva su cui è possibile operare nei nidi e nelle scuole dell'infanzia è l'implementazione di interventi che garantiscano una adeguata aerazione e ventilazione dei locali scolastici, soprattutto alla luce della crescente rilevanza della modalità di trasmissione per via aerea del Sars-CoV2 (contagio attraverso aerosol) evidenziata da numerosi studi. Gli aerosol emessi dalle persone possono accumularsi in ambienti chiusi scarsamenteventilati, aumentando il rischio di trasmissione di SARS-CoV-2.

I sensori di CO2 misurano la qualità dell’aria, e rappresentano uno strumento semplice ed economico in grado di avvertire i presenti della scarsa ventilazione dell’ambiente e dell’opportunità di intervenire con un’azione adeguata, come aprire le finestre o uscire dalla stanza in cui ci si trova. Sono una soluzione ancora poco utilizzata che può essere utile per contrastare la pandemia, soprattutto nelle scuole. Misurare laconcentrazione di aerosol emessi dalle persone presenti in una stanza sarebbe utile eauspicabile per rilevare se il ricambio d’aria è sufficiente a garantire la permanenza sicura in un ambiente chiuso o se, invece, occorre aumentare la ventilazione, ad esempio aprendo le finestre. Un semplice dispositivo – un sensore di CO2 – fornisce la soluzione a questo problema. La concentrazione di CO2 è un’utile misura per valutare la concentrazione di aerosol esalati dalle persone in una stanza. La concentrazione di CO2 è giá spesso usata per valutare la qualità dell’aria in ambienti chiusi e in molti paesi è il parametro adottato per definire gli standard di aerazione degli edifici. I sensori di CO2 sono economici e semplici da usare e non invasivi. Permettono un monitoraggio continuo e, quando necessario, aiutano a intervenire con azioni appropriate e immediate (ad esempio, aprire le finestre o uscire temporaneamente dalla stanza). I sensori di CO2 continueranno a essere utili anche a pandemia finita, in quanto consentono di garantire una buona qualità dell’aria per gli occupanti di un ambiente chiuso, in particolare nelle aule scolastiche. Uno scenario auspicabile nelle scuole sarebbe quello di avere ogni aula e ogni spazio comune (mensa, biblioteca, ecc.) dotati di un sensore di CO2. Il personale scolastico può essere facilmente istruito per intervenire, ad esempio aprendo le finestre, quando il sensore si attiva per indicare che la qualità dell’aria è insufficiente. L’introduzione sistematica di sensori di CO2 nelle scuole sensibilizzerebbe inoltre la popolazione riguardo a questo approccio e ne faciliterebbe un più ampio uso anche in altri settori (ad esempio nei ristoranti).

Considerato che il costo medio di un rilevatore non supera gli 80 euro, considerato che appare assolutamente necessario mettere in campo ogni soluzione per evitare la chiusura delle scuole e garantire la didattica in presenza, Tutto ciò premesso, si auspica che la S.V. abbia valutato la possibilità di fornire a tutte le scuole, con priorità ai nidi e alla scuola dell’ Infanzia, i rilevatori dei livelli di CO2 per ogni classe e sezione.

Vasto in Azione, il Coordinatore Cittadino Nino Fuiano

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