Dal risultato del primo turno agli appelli per il ballottaggio del 17 e 18 ottobre, passando per le alleanze e le proposte programmatiche. Francesco Menna (centrosinistra) e Guido Giangiacomo (centrodestra) faccia a faccia nella tribuna elettorale di Rete 8 andata in onda l'altra sera (clicca qui per il video).
I due competitor hanno risposto alle domande del direttore Carmine Perantuono e del giornalista del Centro, Rossano Orlando che in vista del secondo turno hanno messo a confronto i due candidati a sindaco, ospiti della sede vastese di Confindustria.
IL PRIMO TURNO – “Un risultato straordinario: è la prima volta che il centrosinistra raggiunge quasi il 48% dei consensi, una grande dimostrazione di affetto da parte della città e dei cittadini”, commenta Menna, “ sette liste, circa 170 candidati all’insegna del rinnovamento e di una nuova classe dirigente. Una straordinaria prova di squadra: uomini e donne uniti per il bene di Vasto. A ciascuno di loro il mio grazie, perché abbiamo costruito una grande famiglia e una grande squadra”.
“Quando un sindaco in gamba ha fatto un bel lavoro stravince come ha fatto Tiziana Magnacca a San Salvo quattro anni fa”, osserva Giangiacomo, “credo che la chiave di lettura del risultato elettorale del 3 e 4 ottobre sia in quel 53% di persone che non hanno votato Menna. Per quanto mi riguarda penso di aver fatto un buon risultato, considerando che ho avuto l’investitura ufficiale il 13 luglio e che il centrodestra, notoriamente diviso si è presentato con due offerte, ma in tre giorni abbiamo rimesso insieme i due lembi di questa coalizione”.
VASTO TRA INDUSTRIE E TURISMO – Sulla vocazione della città i due candidati non hanno idee contrastanti. Per il sindaco uscente “Vasto è di supporto alle attività produttive, tramite il porto, la variante alla Statale 16 e l’informatizzazione. Ma nello stesso tempo ha una forte vocazione turistica “attraverso le riserve naturali, la Costa dei Trabocchi, le piste ciclabili. Due vocazioni fondamentali su cui bisogna lavorare”. Per il suo competitor “è stato il Padre Eterno a decidere la vocazione di Vasto: ci ha dato un chiaro segnale. Ha voluto che in questa città coesistessero la vocazione turistica e il porto che deve crescere. Quello che i cittadini devono fare ora è votare una persona che riesca a far coesistere queste due realtà. Ci vuole un direttore d’orchestra che faccia suonare tutti questi elementi in modo armonico, senza che l’uno prevalga sull’altro”.
URBANISTICA E SPAZI VERDI – “Vasto ha ereditato una situazione abbastanza problematica dal punto di vista urbanistico”, sostiene Menna, “il piano regolatore del 2001 ha determinato costruzioni a valanga in quartieri dove sono carenti le infrastrutture, oltre ad un grande numero di appartamenti invenduti. Il nostro programma prevede zero consumo di suolo. Bisognerà sviluppare una urbanistica virtuosa, non i palazzoni, ma quartieri con presenza di parchi e aree verdi. Prendo due impegni: l’adozione di un regolamento sugli spazi collettivi e l’altro per l’adozione degli spazi verdi. L’ex discarica di Vallone Maltempo sarà riconvertita in area di sgambamento cani e diventerà un polmone verde”.
“Non si può continuare a fare campagna elettorale sul Prg di Giuseppe Tagliente”, replica Giangiacomo, “dobbiamo individuare due nuove aree verdi, con servizi e aree di sgambamento per cani, e dobbiamo farlo con gli strumenti di programmazione che già ci sono. Abbiamo una città che è cresciuta molto dal punto di vista demografico, ma all’aumento degli abitanti non ha fatto da contraltare una crescita dei servizi”.
LA SITUAZIONE FINANZIARIA – E’ uno dei leit motiv della campagna elettorale, l’argomento usato da tutti i candidati sindaci: la situazione finanziaria in cui versa il Comune.
“Ci sono 44 milioni di euro di debiti”, attacca il candidato sindaco del centrodestra, “ e ce ne sono altri due per un contenzioso con la Provincia, E’ vero che nel 2020 si è cambiato metodo di conteggio, ma è anche vero che il debito si è aggravato. Non è una situazione non facile. Se vincerò le elezioni eviteremo il dissesto, ma faremo una importante spending review, tagliando le spese inutili, fatte in maniera disordinata, le opere dell’ultimo minuto. Programmazione e tagli delle spese inutili saranno le nostre parole d’ordine”.
“La situazione finanziaria, certificata dai Revisori dei conti è molto più rosea e tranquilla di quello che si descrive”, spiega Menna, “i conti sono in regola, abbiamo vinto importanti cause, senza considerare che c’è stata una situazione pandemica che ha aggravato le casse del Comune”.
LA NUOVA GIUNTA – I due competitor hanno le idee molto chiare sulla composizione del futuro esecutivo.
“Sarà una giunta del rinnovamento”, annuncia il sindaco uscente, “verrà composta guardando al consenso popolare e alla interlocuzione con i partiti. Non vendo poltrone, non faccio accordi sui programmi”.
Giangiacomo ha anticipato proprio in questi giorni i primi incarichi dopo aver ufficializzato l’alleanza con Alessandra Notaro dell’aggregazione civica La Buona Stagione.
“Ho rispettato la volontà popolare”, dice il candidato del centrodestra, “d’accordo con Notaro e la sua squadra, che non mi hanno chiesto nulla se non un impegno su alcune proposte programmatiche, ho chiesto alla candidata sindaco della Buona Stagione , una donna, un magistrato, una persona perbene, di fare il presidente del consiglio comunale, mentre Alessandra Cappa sarà vice sindaco. Per quanto riguarda le altre nomine sceglierò i più votati, perché il voto degli elettori va rispettato. Sarà una squadra nuova formata da persone perbene”.
GLI ULTIMI APPELLI AL VOTO – Giangiacomo usa una metafora. “Invito i cittadini a farsi un giro per Vasto prima del voto: li invito ad andare alla villa comunale per verificare se è curata o piena di topi, ad accertarsi che gli asfalti siano stati fatti in maniera organica e non a macchia di leopardo. Vada al seggio solo dopo aver fatto queste verifiche e metta la croce su un nome”.
Menna: “chiedo consenso intorno alla mia figura per non lasciare le cose a metà, per continuare insieme alcune opere, per non essere solo il sindaco della pandemia, ma soprattutto perché non concepisco due modi di fare il sindaco. Il primo è quello che non c’è mai, che non risponde al telefono. Con me i cittadini troveranno sempre la porta aperta e un telefono che risponde alle chiamate. Arriveranno grandi risorse finanziarie e invito il M5S e i partiti a darci una mano”.