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Attività chirurgiche da riaprire e servizi ospedalieri da potenziare

Interventi sulla situazione al 'San Pio', in difficoltà per la carenza di anestesisti, di Smargiassi (Movimento 5 Stelle) e Pennetta (L'Arcobaleno)

redazione
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“L'impossibilità di garantire l'attività chirurgica ordinaria per la carenza di anestesisti è solamente l'ultima prova di quanto sia trascurato l'Ospedale di Vasto dalla Giunta regionale.

Si continua a sfruttare il presidio come una passerella per fare grandi annunci a ogni campagna elettorale, e poi chi prende i voti con quelle promesse non è in grado nemmeno di garantire i servizi essenziali. Una situazione inaccettabile a seguito dell'emergenza pandemica e dell'impossibilità di fare operazioni per lasciare le strutture a disposizione dei pazienti Covid. Non essere in grado di farsi trovare pronti adesso che le attività sono ripartite, è un danno incalcolabile per le incolpevoli persone costrette ad aspettare ancora per interventi chirurgici necessari per la propria salute. Il tutto mentre si abbandonano a loro stessi anche i molti bravi professionisti, costretti a turni massacranti e spesso a rinunciare alle ferie. Chiedo l'immediata assegnazione di anestesisti per aprire nuovamente le sale operatorie e far ripartire la regolare attività del presidio”. Ad affermarlo è il consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi.

«Dalla Regione Abruzzo leggiamo note ufficiali di giubilo sul disegno della prossima riorganizzazione delle rete ospedaliera, nei fatti assistiamo a progressivo impoverimento dei servizi essenziali, anche nella nostra città.

L’ospedale di Vasto è un presidio di importanza centrale per un territorio ampio, non solo abruzzese. L’ospedale di Vasto, attraverso una seria politica di accordi
di confine, può diventare essenziale anche in una collaborazione, ormai non più procrastinabile, con la sanità del Molise e della Puglia. Sappiamo tutti, anche a dispetto dei dubbi che tali logiche sollevano, che la sanità, quella pubblica, oltre a essere efficiente e appropriata, deve essere anche sostenibile. E la sostenibilità dei costi la garantisce per lo più il bacino di utenza, quindi la capacità attrattiva di un polo ospedaliero. Sapere che nel nostro ospedale non ci sono
anestesisti e che per questo gli interventi chirurgici non vengono prontamente assicurati ai pazienti dà la misura di tutte le contraddizioni nel campo della Giunta regionale guidata da Marsilio, e anche della poca serietà. La sanità non è merce da campagna elettorale, con assessori che vengono, fanno promesse di reparti mirabolanti - uno per tutti, l’emodinamica - e poi non mantengono un solo impegno, perché sanno di non poterlo fare. Agli annali restano le smentite pubbliche avanzate persino da parte dei vertici dell’azienda sanitaria regionale.

Di prime pietre del nuovo ospedale, del resto, ne abbiamo viste tante, troppe addirittura, tutte mai posate. Chiediamo al Governo regionale piuttosto la dovuta attenzione al nostro territorio e ai servizi a cui tutti abbiamo diritto. Chiediamo che la riorganizzazione della nuova rete non abbia a che fare con tagli e chiusure, perché il sospetto che questo accada c’è tutto. Purtroppo. Di fronte alla sanità pubblica non ci sono colori politici che tengano: sapremo unire la voce di tutti per la difesa del nostro ospedale». Così l’avvocato Angela Pennetta, candidata a sindaco di Vasto per il Movimento civico L’Arcobaleno, contesta le scelte in materia sanitaria della Giunta regionale di centrodestra.

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