Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Altro che “erbacce”: ecco la formazione delle dune

Augusto De Sanctis spiega l’importanza delle piante sulla sabbia

Redazione
Condividi su:

“In questi giorni di vento forte e pioggia sulle spiagge abruzzesi,” scrive Augusto De Santis, esponente degli ambientalisti abruzzesi, nel suo profilo facebook,  “è possibile scattare queste foto "didattiche" sull'importanza delle piante psammofile (amanti della sabbia, cioè specializzate a vivere in un ambiente privo di suolo, arido e con alta salinità) per la formazione delle preziose dune.

Come vedete ad ogni singola pianta - in questo caso la bellissima Silene colorata, dai bei fiori rosa - corrisponde una stria di sabbia più chiara, quella che si deposita lasciata dal vento che incontrando un ostacolo rallenta la sua "corsa" di quel tanto, in modo da lasciare cadere un granello di sabbia dopo l'altro, dietro la pianta. La freccia rossa è la direzione del vento. Si forma un piccolo accumulo su cui poi crescono altre piante pioniere. Altra sabbia viene fermata e così via. E’ così che a mano a mano, in pochi anni, si forma il primo cordone dunale.

Le prime piante a comparire e quelle che sono sul fronte avanzato della duna, se già esistente ,sono le specie pioniere che sono piante annue. Poi sulle dune ci sono le piante perenni. La duna "avanza" ed evolve se ci sono le piante pioniere. Se si rasano al suolo con i mezzi meccanici la duna, così importante contro l'erosione, non si forma.

Dovremmo inchinarci davanti a queste piante, invece di distruggerle.

Tanti, quando si parla di erosione, pensano alla forza del mare e mai a quella del vento. Ma le dune dei deserti vengono plasmate dal vento. Per questo tenere spiagge "pulite" dalle piante, per poi lamentarsi dell'erosione, è anche stupido!”

 

Condividi su:

Seguici su Facebook