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Stefano Angelucci Marino: ”Teatro chiuso, clima di incertezza assoluta”

“Dove sono i ristori promessi?”

Redazione
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L’artista Stefano Angelucci Marino, sulla sua pagina facebook esprime la propria amarezza rispetto alla situazione del Teatro, considerando che con le attuali normative anti Covid 19 sono state interrotte tutte le attività culturali, considerate non essenziali.

“Continuiamo ad avere il teatro chiuso, da ottobre. La compagnia teatrale è ferma, bloccata, da ottobre. La scuola di teatro a Vasto e a Lanciano riparte domani tra presenza e dad, in un clima di incertezza assoluta. Dei ristori promessi a ottobre dal governo, ad oggi 10 gennaio, non si è visto un euro. Zero. Siamo in grande difficoltà. I comuni per noi non esistono (almeno loro restano coerenti, non ci sono mai stati, neanche quando splendeva il sole...). Questo è il quadro, anche un inguaribile motivatore di truppe e ottimista come me, nel suo piccolo, vacilla. E si arrabbia. Voglio rendere pubblica questa amarezza, mi ripeterò fino alla noia, NOI del mondo dello spettacolo dal vivo continuiamo a pagare un prezzo altissimo in questa crisi pandemica. Assistiamo nei confronti di artisti e tecnici ad una azione da parte del governo ipocrita, mortificante, svilente. A parole siamo in cima ai loro pensieri, importanti, necessari.

 La realtà è sotto gli occhi di tutti. Assistiamo impotenti alla regolare celebrazione delle messe, centri commerciali strapieni, scuole che tornano più o meno a regime, ristoranti e bar in zona gialla a mezzo servizio. Teatri e cinema no, neanche con un terzo degli spettatori in sala e norme anti contagio da rispettare alla lettera. Tranquilli però, ci sono i ristori. Dove sono i ristori? Ad oggi niente. E pensare che odio la politica assistenzialista dei ristori, delle mancette, dei redditi di cittadinanza. Voglio lavorare, vogliamo lavorare. Tu pensa, aspetto il ristoro per tirare avanti e letteralmente "campare", eppure lo odio. Lo baratterei subito in cambio del lavoro. Il mio lavoro, ridatemi il mio fottutissimo lavoro.”

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