Il prof. Everardo Minardi, già professore ordinario di sociologia presso Università di Teramo, esprime il suo punto di vista su questa pandemia, sempre attuale anche nel 2021.
“Nella prospettiva dell’anno nuovo ormai in corso la nostra visione di quanto succederà è e non può non essere positiva. I nostri pensieri sono sollecitati ad una nuova progettazione sociale per generare nuove situazioni di benessere per la comunità. Siamo già coinvolti in azioni che intendiamo orientare e finalizzare al cambiamento di tanti fattori e situazioni che hanno generato e continueranno a produrre effetti di malessere individuale e collettivo. Intendiamo valutare gli effetti prodotti dall’investimento di risorse per la trasformazione dell’ambiente in cui siamo cresciuti e viviamo.
Insomma, pensiamo positivo, agiamo in maniera positiva, costruiamo un ambiente di vita e di lavoro positivo,
Ma, quando giriamo per strada, sentiamo tanti che ci dicono: sei positivo o negativo? lo sai che Tizio è positivo? Bisogna isolare i positivi e dare spazio ai negativi! Quando torniamo a casa, siamo circondati dalle voci: lo sai che Caio è positivo? Non possiamo più incontrare Sempronio perché è positivo! L’altro ieri abbiamo incontrato per strada sempre Sempronio, quindi anche noi in …quarantena! Hai telefonato a Caio per sapere se si è fatto tamponare (non per strada, ma in ospedale)?
Allora, positivo o negativo? Ci sono momenti e situazioni in cui il nostro linguaggio diventa confuso e incerto, anzi abbiamo l’impressione che la nostra vita stia diventando confusa e incerta. Se il positivo era ciò che conteneva e portava valore, ora è diventato pericoloso; ci può costringere ad un isolamento che, oltre ad essere sociale, diventa istituzionale. Abbandonare, fuggire il positivo; rifugiarsi nel negativo.
Finalmente, ci ritroviamo nel mondo del negativo; ci sentiamo liberati e liberi in quel qualcosa che è negativo. Il negativo è liberante, quindi da perseguire ed affermare con successo. il negativo previene la quarantena, consente di riprogrammarci le giornate, gli incontri, la vita. Anzi, possiamo abbassare la mascherina almeno per farci riconoscere; se ancora non ci abbracciamo però possiamo darci non una sgomitata, ma una pacca sulla spalla.
Il negativo ci apre alla vita; il negativo è contro il positivo.
Il negativo è la nostra speranza per il futuro (che ci dicono che con il 2021 c’è già, ma noi non lo sentiamo e non vediamo). Però…
… tra pochi giorni è la festa della Befana! Beh! Lei potrebbe cambiarci il mondo e la vita. Dopo la morte delle ideologie del Novecento, abbiamo bisogno di miti. La Befana sarà il nostro mito per il 2021.
La Befana positiva o negativa? Finalmente l’una e l’altra!”