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Ma “l’arte” non può essere considerata un bene primario?

La posizione di Andrea Ortis, l’arte e la cultura sono un nutrimento importante

redazione
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Andrea Ortis è un regista, autore e attore, con tanti successi teatrali e cinematografici in giro per l’Italia, tra cui nel 2017 anche a Vasto con “Il Vajont di tutti… riflessi di speranza”, e nel 2016 protagonista del cortometraggio “Il Naso Rosso” con la regia di Simone D’Angelo voluto dall’associazione Ricoclaun per testimoniare un messaggio di speranza, di solidarietà, di volontariato.

Mentre salgono i numeri dei contagi, cresce il timore di nuove restrizioni che allarghino la crisi che già ha messo in ginocchio il mondo della cultura e soprattutto gli spettacoli dal vivo. Il ritorno dei grandi numeri dei contagi rischia di far diminuire sensibilmente quelli dei posti nelle sale e nei teatri. Lo spettacolo, soprattutto quello dal vivo, rischia moltissimo.

A questo proposito Andrea Ortis esprime la sua opinione.

“Non abbiamo paura noi artisti di essere poveri o di dover patire l'instabilità, l'abbiamo scelta, fa parte di noi l'incertezza, il lavoro oltre ogni orario, siamo precari per concetto e va bene così, noi amiamo il bilico e ci muoviamo con dignità enorme nell'instabile. Ciò che proprio ci fa male è la solitudine che toglie il senso a tutto quello che facciamo, uno Stato che non ritiene l'arte un bene primario è uno Stato "malato" che risulta "positivo" ad un contagio cinico e che decide scientemente di lasciarci soli ritenendoci retrovie inutili. La mia unica speranza siete voi, amato pubblico, che, sono certo, ci aiuterà a "vaccinare" questa classe dirigente fintamente cieca, reclamando il diritto ad un nutrimento che solo arte e cultura possono dare! Fiero e Vivo vi abbraccio fortissimo!”

 

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