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Angelo Bucciarelli: ”Un sindaco donna che abbia l’idea di cosa vuole Vasto per il suo futuro"

Va aperta "una nuova stagione per la nostra città"

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Si apre una nuova stagione politica per la nostra Città, dove vogliamo andare? Quale sarà il quadro di riferimento?

La città di Gabriele Rossetti, aspetta un nuovo Risorgimento, che un tempo fece scuola per intraprendenza, capacità innovativa e per consenso. Una nuova fase che superi il sistema costruito su un potere a ragnatela, consociativo e invadente, che ha fiaccato la società vastese e la sua capacità di sviluppo (basta vedere cosa è successo nella filiera del turismo e degli investimenti produttivi).

Per fare questo ci vuole una persona, magari una donna, che abbia la sensibilità di comprendere cosa è accaduto in questi anni, e che abbia l'idea di cosa vuole Vasto per il suo futuro. Una persona che sappia dare la spallata decisiva a una politica ormai atrofizzata, con un problema forte di classe dirigente, per poterla rilanciare. Una persona che sappia rimettere insieme uomini e donne, energie e mondi, che negli anni sono stati completamente tagliati fuori. Questa è la vera sfida elettorale del prossimo anno.

Negli anni abbiamo assistito a tante delusioni, non possiamo più accontentarci di chi dice di essere “il nuovo”. Dobbiamo pretendere che non sia solo nuovo, ma anche credibile e capace. Senza porci delle preoccupazioni di schieramento.

Per troppo tempo Vasto è rimasta senza peso politico, e il suo territorio senza una rappresentanza. Eppure il suo potenziale è reale e vale 42 mila abitanti in Città e altri 60 mila nel territorio. Abitanti che oggi tendono a vivere il vastese come un unico spazio territoriale.

Uno spazio finora dominato da una specie di feudalesimo politico formato da gruppi dirigenti autoreferenziali, che tendono a mantenere tutto bloccato, pro domo loro, e con lo scopo di evitare la competizione politica. Il limite di Vasto sta nel non essere in grado di produrre una classe dirigente che abbia una visione dei problemi su scala provinciale e regionale. I cittadini vastesi sarebbero già pronti, la politica no. La politica invece si auto seleziona, scegliendo i più fedeli al capo, appunto come nel feudalesimo.

La svolta è creare uno spazio politico innovativo, aperto, libero, che non sia piegato ai partiti feudali. E lo possiamo fare solo con un candidato sindaco altrettanto libero, che abbia una idea forte sulla Città, molto più forte degli altri.

A Vasto esiste questa potenzialità non ancora sfruttata.

 

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