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Diga di Chiauci e ruolo del Consorzio, il commissario ribatte alle accuse

Replica a Sichetti (Cia Agricoltori Italiani Chieti-Pescara) su questioni inerenti l'emergenza idrica nel Vastese

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Desta stupore e rammarico leggere sui blog locali la nota stampa del Presidente Provinciale CIA Chieti-Pescara del 02/09/2020, inviata proprio nella stessa giornata in cui S.E. il Prefetto di Chieti, dott. Armando Forgione, sollecitato a proposito dai Sindaci dei Comuni di Vasto e San Salvo, ha tenuto un apposito incontro al fine di coordinare l’intervento degli Enti preposti in modo da superare l’emergenza idrica nel territorio vastese.

Desta ancora più clamore la circostanza che le accuse rivolte nei confronti del Consorzio di Bonifica Sud provengono da chi, in veste di membro della consulta consortile, dovrebbe conoscere la situazione economica, finanziaria e gestionale dell’Ente nonché nello specifico la situazione degli interventi in itinere presso l’invaso di Chiauci.

Più precisamente e nel merito si rinvia al proprio precedente comunicato stampa del 18/06/2020 nel quale erano già state fatte le precisazioni occorrenti.

Il Consorzio, infatti, in qualità di gestore dell’invaso di Chiauci ha rimarcato con fermezza che la funzione precipua di quest’ultimo è quella di garantire il pubblico servizio irriguo e che questo è l’impegno principale a cui si deve adempiere senza però negare, in caso di emergenza, il supporto al sistema di potabilizzazione destinato al consumo umano in adempimento a quanto prescritto dal Testo Unico delle Acque. Nel citato Testo infatti la priorità fra gli usi è data al consumo umano. Fra gli altri usi, ai fini della regolazione delle derivazioni in atto nei periodi di siccità o di scarsità della risorsa idrica, il comma 1 dell’art. 167 del D.lgs 152/2006 stabilisce che la seconda priorità, dopo quella per il consumo umano, risulta essere l’uso agricolo delle acque.

In questo senso si è operato attuando tutte le azioni di propria competenza.

Sulla base dei bollettini giornalieri delle osservazioni e delle misure, risulta che il Consorzio, invasando il massimo quantitativo idrico finora autorizzato ha gestito, con proprio personale e propri tecnici, il rilascio idrico della diga secondo criteri di efficienza, efficacia e razionalità in modo da garantire il recapito delle portate occorrenti nei punti di consegna a valle fino ad esaurimento degli accumuli presenti nell’invaso.

In ogni modo questo Consorzio si impegnerà a garantire il soddisfacimento delle richieste idriche in funzione delle reali disponibilità che il fiume Trigno riuscirà a fornire in regime fluente.

In ordine alla vexata quaestio dell’invaso di Chiauci si ribadisce ancora una volta che, a seguito dell’imponente intervento di revamping delle paratoie dello scarico di fondo della diga, conclusosi in aprile, l’invaso ha accumulato e rilasciato la riserva necessaria per garantire il fabbisogno idrico per le attività agricole del territorio e per gli usi civici e industriali così come stabiliti e indicati nella concessione di derivazione vigente.

Oltre agli interventi sulle paratoie, sono stati conclusi e collaudati i lavori riferiti ad alcune delle prescrizioni imposte dall’Ufficio per le Dighe del MIT, quelli sull’ammasso roccioso, la strada circumlacuale e sono in corso di implementazione gli studi integrativi per la rivalutazione sismica della diga unitamente all’aggiornamento degli studi sulla propagazione dell’onda di piena nonché l’intervento di ripulitura dell’invaso dalla vegetazione esistente e l’intervento di ripristino di impermeabilizzazione dei placcaggi di sponda dell’invaso. Per ovvie ragioni tecniche, solo il completamento di questi ultimi due interventi consentirà al Consorzio di richiedere il superamento della quota attualmente autorizzata e il raggiungimento del secondo step così come approvato dall’Ufficio Tecnico per le Dighe e dalla Commissione di collaudo che periodicamente svolgono le visite di vigilanza previste per legge.

Si sta procedendo, quindi, secondo cronoprogramma e monitorando attentamente il comportamento dello sbarramento, allo svolgimento dell’iter degli invasi sperimentali per condurre la diga al collaudo tecnico funzionale e, dunque, al regime di regolare esercizio e massimo invaso.

Infine mi preme l’obbligo ringraziare la struttura tecnica del Consorzio di Bonifica Sud che, nonostante una congiuntura economico finanziaria molto grave che tuttora persiste e che è stata ereditata dalle precedenti gestioni e aggravata nel corso del corrente anno 2020 dall’emergenza epidemiologica da Covid 2019,  è costantemente impegnata nell’implementazione, nel monitoraggio e nell’attuazione dei progetti correlati ai fondi assegnati, sia regionali che comunitari che garantiranno il prosieguo degli invasi e il collaudo finale tecnico funzionale della diga nell’ottica di una sua piena fruizione da parte del territorio di riferimento e per tutti gli usi autorizzati.

Il commissario regionale dott. Michele Modesti

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