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Incendio a Punta Penna, tra i resti inceneriti anche tanta 'munnezza'

La vegetazione bruciata, nella parte alta del promontorio, ha svelato un ingente quantitativo di rifiuti

redazione
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Diverse bottiglie di vetro, lattine, copertoni di auto, carcasse di elettrodomestici, anche una bombola di gas e l'odore di plastica che si percepiva a conferma della presenza di un certo tipo di materiale: l'incendio di ieri a Punta Penna ha, come accade anche in altri episodi simili, svelato quella che era un'autentica discarica nascosta tra la vegetazione spontanea del promontorio in fiamme.

Dal vialone della zona, peraltro, non è difficile avvicinarsi alla zona e compiere gesti di abbandono indiscriminato di rifiuti. Segno evidente di quanta inciviltà diffusa esista, al pari della poca cura e del rispetto per l'ambiente, in un'area di grande pregio del nostro territorio.

Una situazione del genere, poco meno di un mese fa, era stata registrata in un'altra riserva naturale vastese interessata da un rogo, quella di Vasto Marina. Pure in quel caso tanta 'munnezza' abbandonata tra la vegetazione delle dune andata a fuoco.

  

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