Tra gli eventi collaterali al “Premio Vasport” si va ad aggiungere oltre al museo “Un secolo d’azzurro” anche “Scrittori di sport” ovvero rassegna letteraria di libri inerenti al mondo del calcio. Le serate saranno tre in totale, sempre alle ore 21 nella splendida cornice di Piazza Barbacani in collaborazione con la Nuova Libreria di Emanuela Petroro.
Si comincia il 26 agosto alle ore 21:00, con la presentazione del libro: “IL PORTIERE PIU’ FORTE AL MONDO”, scritto da Orlando D’Angelo e distribuito da Hatria Edizioni. Il libro racconta le vicende sportive di Stefano Mammarella: portiere della Nazionale italiana di calcio a cinque.
Nato a Chieti, per tre volte è eletto Miglior portiere del mondo.
Con i suoi club ha vinto tutto: due scudetti, innumerevoli Coppe e la Uefa Futsal Cup (la Champions League). Con l’Italia si è laureato Campione d’Europa nel 2014 in Belgio, mentre nel 2012 al termine del Mondiale in Thailandia è stato nominato Guanto d’Oro dopo il 3° posto degli Azzurri.
E’ diventato uno dei personaggi più apprezzati della storia dello sport abruzzese, un simbolo del calcio a cinque italiano di tutti i tempi, riconosciuto in lungo e in largo nella nostra Penisola, amatissimo anche fuori dai confini nazionali ovunque ci sia cultura di futsal: dal Brasile alla Spagna, dal Portogallo al Giappone. La sua è una storia da leggere e raccontare a tutti i bambini che iniziano a praticare uno sport: il talento e la forza diventano leggenda solo se ci sono umiltà, educazione e passione.
Si prosegue il 28 agosto, con : “L’UOMO NERO” scritto da Manuela D’Alessandro e Antonietta Ferrante, racconta dell’arbitro Claudio Gavillucci. Il libro mette in discussione tutto il sistema arbitrale italiano raccontando ombre, condizionamenti e opacità. La testimonianza di Claudio Gavillucci, dismesso dalla serie A nell’estate del 2018 e finito ad arbitrare nei campetti di provincia dopo essere stato tra i primi a sospendere una partita per cori razzisti, rivela una realtà finora sconosciuta e risponde alle tante domande che ogni tifoso o appassionato di calcio si pone. Questo libro è un viaggio nel mondo degli arbitri reso possibile anche grazie alla pubblicazione di documenti inediti e rivelatori.
Esiste una sudditanza psicologica rispetto ai club più blasonati? Quanto incidono i media sulle valutazioni dei direttori di gara? Quanto guadagnano gli arbitri? Che contratti e che tutele hanno? Sono davvero indipendenti? Che cosa ha prodotto l’introduzione del Var? A partire dalla sua storia, ripercorsa dagli inizi alle luci di San Siro, Gavillucci risponde a questi e altri interrogativi conducendo il lettore nelle segrete stanze di una realtà che fa dell’assoluta riservatezza la sua bandiera. Come un fortino inespugnabile, impermeabile a ogni polemica, errore, scandalo.
Forse è finalmente arrivato il momento della trasparenza.
La rassegna si chiuderà il 1 Settembre, con la presentazione del libro: “LA PARTITA DEL SECOLO”, testo scritto da Riccardo Cucchi e distribuito da Edizione Piemme, il libro racconta la straordinaria partita giocata il 17 giugno 1970 a Città del Messico per la semifinale dei Mondiali di Calcio tra Italia e Germania dell’Ovest. Grandi e piccini incollati al televisore: battere lo squadrone tedesco è un'impresa possibile. Tutti gli italiani sognano la finale, nessuno si immagina che non sarà solo una partita, ma un'epopea leggendaria. Quattro a tre: Italia-Germania rimarrà per sempre la Partita del secolo, e poco importa se gli azzurri, stremati, perderanno la finale contro il Brasile.
Cinquant'anni dopo, nel racconto di Riccardo Cucchi rivive uno dei momenti più alti nella storia dello sport italiano, insieme ai suoi protagonisti: "Rombo di tuono" Gigi Riva, reduce da uno scudetto irripetibile conquistato con l'amata maglia del Cagliari; Gianni Rivera, rimproverato per la fragilità difensiva e segnato dalla "staffetta" con l'altro numero 10 Sandro Mazzola, ma autore dell'indimenticabile rete della vittoria; capitan Facchetti, campione gentiluomo; la "Roccia" Tarcisio Burgnich; Boninsegna, goleador della classe operaia; le parate e le sfuriate di Ricky Albertosi.
Ma anche i campioni tedeschi: il "Kaiser" Beckenbauer, maestro d'eleganza anche con un braccio fasciato lungo il busto; Gerd Müller, centravanti da record, follemente innamorato del gol; il difensore del Milan Schnellinger, che segnò - si dice per caso - l'1-1 al novantesimo. La partita del secolo tinge di azzurro i ricordi in bianco e nero e traccia il filo che unisce il calcio di una volta a quello moderno: le emozioni che solo il pallone può suscitare sono oggi le stesse di allora - come sa Cucchi, che da radiocronista, nel 2006, raccontò un'altra Italia-Germania passata alla storia