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Code, cantieri e barriere: sempre problemi sull'A14 Adriatica

La condizione del tratto abruzzese dell'autostrada al centro di una nota del sottosegretario D'Annuntis al ministro De Micheli

redazione
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Sollecitare idonee soluzioni al fine di alleviare il traffico che si crea sul tratto abruzzese dell'A14 a causa dei restringimenti di corsia.

In una lettera inviata al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture retto da Paola De Micheli ne parla il sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo Umberto D'Annuntis. "Si torna a portare all'attenzione di codesto Dicastero - scrive D'Annuntiis - dei disagi che oramai si protraggono da svariati mesi, quotidianamente e con maggiore importanza durante i fine settimana, i mesi estivi e i periodi di ferie sulla A14, autostrada che attraversa l'Abruzzo per tutta la sua lunghezza, nelle tratte comprese tra la chilometrica 274 e 388 (tratto Pescara Sud-Porto Sant'Elpidio) a causa del decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Avellino, sulle corsie di marcia insistenti sui viadotti presenti in entrambe le direzioni, oltre che di rallentamenti dovuti a cantieri per lavori in corso o da divenire, ma allestiti.

Tale problematica - prosegue il sottosegretario - molto sentita non solo degli abruzzesi, ma da tutti i cittadini che percorrono l'autostrada, qualora non venisse dipanata nel più breve tempo possibile, creerà disagi illimitati durante tutto il periodo estivo, con evidenti ripercussioni negative sull'economia della nostra regione, già messo in grave difficoltà economica dall'emergenza Covid-19, con chiare e smisurate perdite in termini di presenze e quindi monetarie, non solo nelle località di mare e di villeggiatura, con possibili e probabili disdette delle prenotazioni turistiche, e la scelta di mete più agevolmente raggiungibili, ma anche precludendo e scoraggiando l'agevole ritorno nei luoghi di provenienza, oltre che dei tanti abruzzesi, anche di quanti desiderano recarsi in Molise e in Puglia, considerato lo smisurato tempo di percorrenza necessario per transitare anche per pochi chilometri.

È del tutto evidente, inoltre, che i frequenti e reiterati rallentamenti, comportano anche un notevole aumento del rischio, con conseguente aumento degli incidenti e quindi, pericolo immediato per la pubblica e privata incolumità. Tanto premesso e ritenendo non più tollerabile la situazione, - conclude D'Annuntiis - si rinnova l'invito a codesto Dicastero di farsi parte attiva e concreta risolutrice di tale disagio, in modo permanente e definitivo, nelle sedi che riterrà opportune".

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