Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Acquedotto delle Luci, studio e recupero funzionale: la richiesta al Consiglio comunale

Si attiva Laudazi (de Il Nuovo Faro per Vasto). Necessario il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologica

redazione
Condividi su:

Interventi a sostegno dello studio dell’acquedotto delle Luci, per la formulazione di un'ipotesi di recupero funzionale, anche a fini turistico-archeologici, con relative norme di indirizzo.

Un'apposita mozione viene presentata all'attenzione del Consiglio comunale da Edmondo Laudazi (de Il Nuovo Faro per Vasto).

"Come noto - scrive in una nota il consigliere comunale vastese -, la imponente crisi idrica che ha caratterizzato negli ultimi anni il nostro territorio ed i notevoli disagi patiti dalla nostra popolazione, hanno reso urgente destinare una rinnovata e maggiore attenzione alla valorizzazione degli acquedotti minori, ricadenti sul territorio comunale, anche di non rilevante portata, anche nella ottica di un parziale riutilizzo a fini non potabili .
 
Tale attenzione e tale interesse risultano ancora più interessanti quando, come nel caso in specie, lo studio e la nuova regimentazione del relativo flusso idrico vanno ad assumere importanza e rilievo sia sotto il profilo della diminuizione del potenziale dissesto idrogeologico collegato alla mancata regimentazione della acqua raccolta, che va a disperdersi lungo i costoni cittadini – provocando pericoli di frane e smottamenti -, sia sotto l’ulteriore aspetto della valorizzazione di una infrastruttura interrata muraria, di origine romanica, di grande valenza archeologica e turistica, in parte ancora visitabile.
 
Il citato acquedotto parrebbe essere addirittura collegato idrogeologicamente ad un più ampio bacino imbrifero territoriale che si origina addirittura nel medio Vastese, nelle vallate del Monte Sorbo, del Colle delle Mandorle, del  Monte Pallano e che storicamente è stato utilizzato anche per la alimentazione di alcuni laghetti irrigui e di mulini ad acqua, per la macinazione delle sementi.
Abbiamo evidenziato che sarebbe addirittura apprezzabile censire e rilevare minuziosamente anche la rete distributiva, posta a valle delle cisterne di primo accumulo, ubicate a ridosso della balconata della Loggia Amblingh, lungo tracciati ed emergenze ancora inesplorati o ,ad oggi, poco conosciuti. Abbiamo, altresì, evidenziato che una recente iniziativa fotografica ed espositiva, promossa dalla Ass. Italia Nostra e dalla Coop. Parsifal, ha incontrato un grande interesse e la convinta partecipazione di moltissimi cittadini che hanno finalmente riscoperto la presenza di un monumento storico  da valorizzare con urgenza e, peraltro, con l’utilizzo di una dotazione finanziaria di limitata consistenza.
 
Queste ragioni consigliano l’avvio conseguente della prosecuzione di un'attenta ulteriore fase di studio e di approfondimento tecnico archeologico, da promuovere nei modi di legge e con il supporto della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, anche per la formulazione di una ipotesi di recupero funzionale ai fini idraulici e culturali, su cui coinvolgere la intera assise civica.
 
Chiediamo quindi al Consiglio Comunale:
 
Di fornire ai competenti uffici comunali l’indirizzo di predisporre una specifica proposta di delibera per l'attivazione di una attività amministrativa di interventi a sostegno delle indagini per lo studio dell’acquedotto delle Luci, per la formulazione di un'ipotesi di recupero funzionale, anche ai fini turistico-archeologici, igienico sanitari ed irrigui    
 - Di avviare, nei modi di legge, la stesura di un apposito protocollo di intesa che preveda il coinvolgimento degli Uffici Tecnici Comunali, della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, della Associazione Italia Nostra  e della Coop . Parsifal che da anni si è resa promotrice di una attività approfondita di studio e di rilievo del citato acquedotto.
  - Di prevedere, esaurita la fase di studio e di rilievo, che si provveda alla redazione di  progetto conclusivo di intervento, per le finalità citate in premessa , di ampio respiro e suscettibile di una scheda progettuale da inviare ai competenti Uffici della Regione Abruzzo per la concessione di una apposita sovvenzione, e/o della Comunità Europea per un eventuale finanziamento diretto di potenziamento infrastrutturale a valenza turistico ambientale ed archeologica.
 - Di incaricare, i competenti uffici finanziari comunali di attivare un adeguato stanziamento, a valere sul Bilancio Comunale dell’Esercizio 2020 e sul triennale 2020/2023 con la somma di euro 20.000, accendendo un apposito capitolo, utilizzabile per un primo urgente intervento e per le precisate finalità prodromiche di indagine, di studio, di rilievo e di progetto.
Condividi su:

Seguici su Facebook