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Agenzia per la Promozione Culturale: il saluto di Gabriele Di Lallo e Giovanni Timpone

Il traguardo della pensione, dopo 40 anni di servizio, per due degli storici dipendenti della sede di via Michetti che rischia di chiudere

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Quanti vastesi sono passati in via Michetti, usufruendo delle opportunità garantite dall'allora Centro Servizi Culturali, oggi Agenzia per la Promozione Culturale? Domanda alla quale è semplice rispondere: una miriade. Ad accoglierli, tra gli altri, due dipendenti storici della struttura, di competenza regionale, Gabriele Di Lallo e Giovanni Timpone, che stamattina hanno voluto salutare, organizzando un piccolo buffet, una rappresentanza di utenti, del passato ed attuali, avendo ormai raggiunto il traguardo della pensione.

Quarant'anni di servizio, o giù di lì, per entrambi: Timpone nelle vecchie sedi di via San Michele e via Giulia, prima di via Michetti, aperta nei primi anni '80 del secolo scorso, Di Lallo nelle ultime due. 'Pilastri' autentici di un polo culturale che, negli anni, si è consolidato come essenziale punto di riferimento per la formazione di tanti ragazzi e per la 'sete' di cultura di chi è un po' più in là con l'età ma che non rinuncia al piacere di leggere, di fare una ricerca o di sfogliare qualche bel libro. Importante riferimento, in aggiunta, anche per diversi sodalizi locali – l'Università delle Tre Età per citarne una - che da quelle parti sviluppano buona parte delle loro meritevoli azioni.

Un'istituzione che, purtroppo, soprattutto per via della collocazione a riposo di alcuni degli ultimi dipendenti rimasti, rischia seriamente la chiusura o, meno d'impatto ma ugualmente problematico, il ridimensionamento significativo delle proprie attività.

Gabriele e Giovanni, insomma, salutano. Con un pizzico di inevitabile commozione ed anche nostalgia per gli anni che passano, pronti comunque a voltare pagina ed a dedicarsi ad altri impegni, ricevendo il calore e l'affetto di quanti conosciuti nella sede di lavoro.

A tutti e due, da parte nostra, vanno gli auguri più sinceri per la pensione e, nel contempo, formuliamo l'augurio alla struttura di poter proseguire il proprio onorato servizio. Ce n'è davvero bisogno!

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