Venerdì 12 settembre 2014, un gruppo di surfisti, che ha passato la notte sulla spiaggia di Punta Penna, all’interno della riserva di Punta Aderci a Vasto, alle prime ore del mattino contatta la Guardia Costiera per segnalare lo spiaggiamento di diversi grossi cetacei in prossimità della riva.
Inizia così, con il racconto del Centro Studi Cetacei, un episodio entrato a pieno titolo nella storia di Vasto.
Vi riproponiamo la cronaca di quella giornata pubblicata su centrostudicetacei.it.
"Viene attivato - il protocollo di intervento e la Guardia Costiera contatta il Centro Strudi Cetacei che, immediatamente, parte da Pescara con un gruppo di intervento composto da veterinari e biologi marini.
All’arrivo sulla spiaggia, il personale del Centro Studi Cetacei si trova di fronte uno scenario che lascia poco spazio alla speranza: 7 capodogli in pochi centimetri d’acqua con la marea ulteriormente in calo. Percorrendo la battigia da Sud a Nord il primo esemplare è già morto. Il secondo capodoglio è di minori dimensioni e risulta particolarmente vitale. Poi si incontra un gruppo di 3 esemplari parzialmente sovrapposti, comunque vitali, seguiti a breve distanza da un ulteriore capodoglio di grosse dimensioni, anch’esso vivo. L’ultimo esemplare, a qualche decina di metri di distanza, è il più grande del gruppo ed è morto. Sono presenti la Capitaneria di Porto, diversi pescatori e qualche “spettatore”. Sulla battigia Capitaneria e pescatori hanno già provveduto a mettere a disposizione delle grosse fasce di cordura. Si entra in acqua… Dopo una breve valutazione delle condizioni generali dell’animale, si decide di intervenire imbracando l’esemplare di dimensioni maggiori perchè, evidentemente, più a rischio in conseguenza della più elevata massa corporea. Le fasce vengono fatte scivolare al di sotto dell’animale grazie all’intervento di pescatori, uomini della Guardia Costiera e privati cittadini. Con un tirante di circa 200 metri l’animale viene legato ad un peschereccio e si tenta di trainarlo. In poco tempo ci si rende conto che il motore dell’imbarcazione non sviluppa sufficiente potenza e il capodoglio non riesce ad avanzare. Dopo un breve confronto, mentre ancora procedono i tentativi di trainare il primo esemplare, si decide di imbracare l’animale più piccolo sperando che il minor peso possa essere compatibile con la potenza dell’imbarcazione. Dapprima con l’ausilio di un paio di cittadini volenterosi e poi con l’intervento dei pescatori, si riesce a legare l’animale al peschereccio attraverso fasce e tirante. Il piccolo capodoglio si sposta e arriva in acque più profonde…è fatta!
Da questo momento appare evidente la possibilità di riuscire a riportare in mare gli esemplari spiaggiati e Centro Studi Cetacei, Guardia Costiera, Gruppo Sommozzatori della Guardia Costiera, pescatori, privati cittadini e volontari collaborano cercando di comprimere i tempi e rendere più probabile la riuscita dell’operazione. Alla fine della giornata saranno 4 gli esemplari restituiti al loro ambiente, 2 trainati da pescherecci (l’eccessiva potenza del rimorchiatore messo a disposizione dalla Guardia Costiera provoca diverse rotture del cavo) e 2 “a braccia” in un commovente tiro alla fune senza precedenti a cui partecipano centinaia di persone.
La volontà di collaborare e l’umanità manifestate sulla spiaggia di Punta Penna da parte di tutti i presenti hanno consentito di ottenere un risultato senza precedenti, riuscendo a rendere meno duro il resoconto di un evento assolutamente tragico. Le immagini di quanto accaduto rimarranno impresse nella memoria di chiunque abbia partecipato a questa impresa e rappresentano per il Centro Studi Cetacei, che quotidianamente da 30 anni interviene su animali marini protetti morti o in difficoltà, un’esperienza insostituibile, fonte di assoluta ispirazione e spinta al miglioramento. Grazie a tutti".
Foto di Marco Rapino