Un campo boe per l’attracco delle navi off-shore e un oleodotto sottomarino per il trasferimento di oli vegetali da realizzare a distanza di 1.200 metri dalla costa antistante lo stabilimento industriale.
E’ il progetto presentato dalla Ecofox di Punta Penna al Ministero dell’Ambiente, la cui finalità è quella di scaricare oli vegetali i quali saranno veicolati, attraverso le sealine (condotte sotterranee), verso lo stabilimento e successivamente stoccati negli appositi serbatoi presenti all’interno del capannone.
La finalità principale dell’opera è quella di rendere più economica l’operazione di scarico dell’olio vegetale con l’arrivo di navi cisterna più grandi di quelle attuali. Le eventuali osservazioni vanno presentate entro il 3 novembre 2019. Secondo l’azienda che ha presentato l’istanza per l’avvio della valutazione di incidenza ambientale l’impatto sarà di bassa intensità e legato all’arco di tempo della posa in opera del progetto che interferisce con il Sic (sito di interesse comunitario) Punta Aderci-Punta della lotta.
Le associazioni stanno visionando la copiosa documentazione prodotta dalla Ecofox, azienda che produce biodiesel e che per determinare l’eventuale impatto ambientale ha commissionato diversi studi riguardanti le emissioni in atmosfera, il rumore, il volume e la velocità di sedimentazione dei materiali sollevati durante le operazioni di scavo, giungendo alla conclusione che “la matrice ambientale più coinvolta durante tutte le fasi (cantiere, messa in opera e in esercizio) è l’ambiente idrico marino e il fondale”.
“Stiamo studiando le carte”, spiega Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci, “al momento preferiamo non sbilanciarci più di tanto sul progetto visto che le denunce sono sempre in agguato. Ci sentiamo però di suggerire al Comune l’attivazione della task force ambientale per il necessario supporto agli uffici. Di sicuro si ripropone l’antica querelle sulla difficile convivenza della riserva naturale di Punta Aderci con la zona industriale di Punta Penna, una questione che la politica non ha affrontato e che, molto probabilmente, non affronterà mai”, conclude il responsabile dell’associazione culturale.
La Ecofox, nata dalle ceneri della ex Svoa, produce dal 1997 biodiesel, combustibile ottenuto da olio di girasole, colza, soia e oli riciclati. Dal 2008 la gestione dell’ impianto di Punta Penna è passato ad un’altra società del gruppo Ecofox. La maggior parte della produzione è rivolta alla società petrolifere che miscelano biodiesel con gasolio minerale.