"Scarsa trasparenza, procedure che fanno riferimento a leggi di 32 anni fa e che sono riservate a pochi fortunati”. Continua a puntare l’indice sui concorsi il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia-An che critica il ricorso ad una normativa del 1987 per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di quattro figure professionali: un messo notificatore, un addetto ai servizi di archiviazione dati e due addetti ai servizi di protocollazione. I requisiti richiesti sono la licenza media inferiore e il possesso della qualifica richiesta nel bando. Le domande di partecipazione sono circa 200.
Ieri mattina, carte alla mano, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero hanno ricostruito alcuni passaggi della selezione di cui chiedono l’annullamento per renderla accessibile ai giovani disoccupati. In caso contrario si rivolgeranno al Prefetto e al Difensore civico, non escludendo di investire della questione anche la Procura, nel caso in cui dovessero ravvisare profili penali.
Il sindaco Francesco Menna e l’assessore al Personale, Lina Marchesani già nelle scorse settimane hanno rispedito al mittente le critiche, parlando di “procedure rispettose della legge”, ma Suriani e Prospero non demordono e tornano all’attacco.
“Tutta la storia recente dei concorsi comunali dal 2016 ad oggi ruota intorno ad una procedura datata che prevede l’assunzione del personale richiesto tramite il Centro per l’impiego ed il possesso delle qualifiche richieste nel bando”, spiega Suriani, “la cosa che stupisce è che a rilasciare le certificazioni è lo stesso dirigente comunale che ha bandito il concorso. Qualcuno dirà che è un caso”, chiosa il consigliere, “ma noi ci siamo spinti oltre con l’accesso agli atti chiedendo le carte sia al Centro per l’Impiego, che non ci ha ancora risposto, sia al Comune a cui abbiamo chiesto l’elenco dei partecipanti, lista che non è ancora in nostro possesso. Il nodo vero è la trasparenza”, incalza il presidente della Commissione di vigilanza, “noi vogliamo concorsi aperti a tutti e non a pochi fortunati”.
Prospero ha sottolineato che “l’attenzione delle minoranze sui concorsi pubblici indetti dal Comune è sempre alta”.
“La procedura scelta, in questo caso, è inopportuna e non è inclusiva perché è riservata a pochi privilegiati”, rincara la dose, “si tratta, tra l’altro, di una procedura che la maggior parte dei comuni non segue più da tempo perché fa riferimento ad una legge datata, risalente a 32 anni fa, lontana dalla realtà di oggi.
Chiediamo all’amministrazione comunale di tornare a più miti consigli e di annullare il bando. Stiamo vagliando gli organi da attenzionare”, aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia-An, “non ci fermiamo qua, valuteremo tutte le strade da percorrere”.
Nel frattempo l’attenzione del gruppo consiliare resta alta anche sugli altri concorsi.