Tari più bassa e incentivi per chi differenzia correttamente i rifiuti. I cittadini non ci stanno a pagare bollette che, pur restando invariate (anche se qualcuno lamenta piccoli incrementi), non diminuiscono. Proprio per questo non hanno esitato a sottoscrivere il ricorso collettivo proposto dal Movimento 5 Stelle.
Finora sono 150 le persone che si sono presentate all’Infopoint di piazza Rossetti, muniti di codice fiscale, per apporre la loro firma per il ricorso che i pentastellati vogliono inoltrare al Tar di Pescara. Un numero che potrebbe ancora crescere: per chi fosse interessato c’è ancora qualche giorno di tempo per aderire alla class action.
“La raccolta delle firme continuerà fino a giovedì 23 maggio”, dice Dina Carinci, capogruppo consiliare dei 5 Stelle, che insieme ad altri attivisti è presente nella sede di piazza Rossetti, “finora abbiano registrato un grosso interesse per la nostra iniziativa. Chi è venuto all’Infopoint per firmare vuole vederci chiaro: vuole capire come mai, nonostante la raccolta differenziata, la Tari non diminuisce. Tutti sono convinti che stiamo facendo la cosa giusta e chiedono benefici per chi differenzia correttamente i rifiuti”.
Con l’iniziativa promossa dal Movimento 5 Stelle i cittadini vastesi soggetti a tassazione da parte del Comune e che hanno firmato possono avviare un’azione legale collettiva chiedendo la tutela dei loro diritti con un ricorso al Tar regionale. La class action si basa sulla mancata riduzione della Tari che, secondo la tesi portata avanti dai pentastellati locali, sarebbe dovuta essere la logica conseguenza della riduzione del canone annuo Pulchra di circa 300mila euro, ottenuta dalla vendita della quota pubblica detenuta nella società e acquistata dalla Sapi dell’imprenditore Giovanni Petroro. La Pulchra è diventata completamente privata nei mesi scorsi dopo la vendita del pacchetto azionario detenuto dal Comune per 1.160.000 euro, cioè 2mila euro in più rispetto alla stima effettuata dalla commercialista incaricata dall’ente (1.158.000).
Contestualmente è stato deciso il rinnovo del contratto per un quinquennio, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023, al canone annuo di 4.576.263 euro. I rapporti tra il Comune e la società sono disciplinati da un capitolato speciale di trenta pagine con cui vengono regolamentati i servizi da garantire (compresa la gestione dell’isola ecologica ancora da realizzare insieme al centro per il riuso), le campagne informative e di sensibilizzazione (che dovranno avere una cadenza annuale), oltre alle modalità di monitoraggio. Uno dei punti più controversi riguarda gli introiti da filiera, legati alla percentuale di raccolta differenziata.
Se inferiore al 65% i corrispettivi saranno equamente ripartiti tra Comune e gestore, se superiore al 65% , l’80% dei ricavi andrà al gestore (Pulchra), mentre il restante 20% sarà di spettanza dell’ente. Se la differenziata sarà invece uguale o superiore al 70% , i corrispettivi andranno tutti al gestore.