“La Parrocchia come Start-Up: una risorsa x tutti”. Ha questo incisivo titolo il progetto della Parrocchia di San Marco Evangelista di Vasto che partecipa al Concorso Nazionale “TuttixTutti”, promosso dal Servizio C.E.I. per la promozione del Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica e giunto alla sua 9^ edizione con un duplice obiettivo: sostenere concretamente le finalità sociali dei migliori progetti presentati e sensibilizzare le comunità ecclesiali sul tema del sostegno economico alla Chiesa Cattolica.
In una cordiale intervista, abbiamo chiesto innanzitutto al giovane parroco don Nicola Fioriti di illustrare il progetto in sintesi.
“L’idea fondamentale - ha risposto don Nicola - che sta alla base del progetto, di cui è coordinatrice l’arch. Cinzia Di Pietro, - è quella di istituire un centro per attività multi-aggregative e culturali, il quale offra: un doposcuola multietnico con sorveglianza e aiuto nei compiti, ripetizioni individuali, lezioni frontali, laboratori di musica, arte, danza e attività sportive e servizio mensa; laboratorio informatico di educazione all’uso consapevole dei social nelle nuove tecnologie I.T.C. per bambini e ragazzi; laboratorio di alfabetizzazione informatica per adulti; laboratorio di lingua e cultura italiana per stranieri; struttura ospitante per gli studenti degli istituti di istruzione superiore per espletare l’obbligo normativo dell’alternanza scuola-lavoro; corso di istruzione e formazione dei ragazzi al significato di BANCO ALIMENTARE; corso di formazione sartoriale per la realizzazione di paramenti sacri”.
Chi sono i destinatari?
“Bambini e ragazzi, studenti di ogni ordine e grado, adulti italiani e stranieri, che necessitano disussidiarietà socialeintesa all’interno di una cooperazione parrocchiale che ha la particolare finalità di formare e incubare lavoro per disoccupati e inoccupati”.
Quali gli obiettivi?
“Colmare le carenze formative e educare allo studio con metodo bambini e ragazzi; educare adulti e ragazzi all’uso consapevole di Internet e dei social-media virtuali; dare la possibilità agli studenti di espletare l’alternanza scuola-lavoro all’interno della parrocchia; incentivare e potenziare il Banco Alimentare per aiutare situazioni di reale povertà; avviare e creare possibilità lavorative nell’immediato in una visione auto-imprenditoriale e cooperativa. Tutte le attività, essendo la parrocchia già ben predisposta, si svolgeranno all’interno dei suoi locali e pertinenze fatta eccezione per le attività di animazione che potranno avere luogo anche nei campi-scuola estivi”.
Quale bacino d’utenza il progetto ha intenzione di investire?
“Esso non si limita a coprire la popolazione parrocchiale di circa 2500 abitanti, ma intende rivolgersi a tutto il territorio comunale (40000 ab.). L’esigenza principale è quella di istituire un doposcuola che, oltre a seguire i ragazzi nei compiti e dare lezioni individuali, dia una formazione di tipo tecnologico circa le insidie dei social-media e del mondo del web. Risolvere problematiche sociali dovute alla mancanza di centri di aggregazione giovanile, invertendo la tendenza al precoce abbandono scolastico e al proliferare della delinquenza minorile: la parrocchia, infatti, è situata nella periferia della città. Il progetto coinvolgerebbe anche gli studenti degli istituti superiori che, all’interno dell’alternanza scuola-lavoro, avrebbero la possibilità di sperimentare alcune forme lavorative quali l’animazione, l’insegnamento, il segretariato ma anche tutte le attività di gestione e distribuzione legate al banco alimentare. All’interno della parrocchia si svolgono già diverse attività caritative e culturali: c’è un incaricato Caritas responsabile e alcuni coadiutori che si occupano, in maniera no profit, di dare sostegno alimentare attraverso la distribuzione di viveri una volta alla settimana a circa 50 famiglie bisognose. Si tengono inoltre corsi di catechesi, di informatica, canto oltre alle attività educative legate all’Azione Cattolica e all’Oratorio Parrocchiale e ad attività sportive quindi il progetto verrebbe a configurarsi all’interno di una realtà di cooperazione solidale già “in itinere” generando una forte continuità e la soluzione di alcune problematiche”.
Ci sarà un impegno comunicativo dell’iniziativa?
“Senz’altro. Il progetto sarà promosso tramite: messaggi di sensibilizzazione, letti periodicamente al termine delle messe nelle due chiese; locandine di informazione e divulgazione sulla bacheca della Parrocchia e delle Parrocchie limitrofe e di altri luoghi di aggregazione;volantini portati dai ragazzi di ACR nei condomini del quartiere; promozione del progetto durante le feste parrocchiali; apertura di una pagina Facebook dedicata e passaparola tra i social da parte dei collaboratori; promozione del progetto sul sito web (www.parrocchiadisanmarcoevangelistavasto.it) e sulla pagina Facebook della Parrocchia”.
Per finire, ci può indicare, don Nicola, gli aspetti economici e finanziari?
“Il progetto ha come obiettivo di coadiuvare la Parrocchia nell’erogazione di servizi, quest’ultimi saranno resi da laureati inoccupati, insegnanti in pensione e volontari che si costituiranno in associazione e metteranno a servizio della collettività le loro conoscenze e la loro professionalità nell’insegnamento al fine di dare sostegno ai ragazzi disagiati nella carriera scolastica, dare la possibilità agli stranieri di inserirsi nel mondo del lavoro, educare i giovani all’uso dei social-media virtuali, dare opportunità di lavoro a laureati inoccupati e agli utenti dei corsi con specifica formazione, inserire l’alternanza scuola-lavoro in un contesto di solidarietà.I fondi necessari per la realizzazione del progetto (costi di impianto) nonché il loro utilizzo sono riportati in una tabella che è stata comunicata ai parrocchiani . Altri introiti oltre quelli del concorso saranno rappresentati dai contributi che gli utenti (non in difficoltà economica) corrisponderanno per le lezioni dei laboratori e per il doposcuola e le ripetizioni individuali, in modo che il progetto possa autosostenersi nel futuro quando saranno esauriti i fondi iniziali”.