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"L'imposta di soggiorno aumenta, servizi e qualità no"

Di Michele Marisi (Fratelli d'Italia) critico sulla rideterminazione delle tariffe decisa dalla Giunta Menna

redazione
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“L’indirizzo della Giunta comunale di Vasto di voler aumentare, per l’anno 2019, la tassa di soggiorno, imposta a carico dei soggetti non residenti che alloggiano nelle strutture ricettive, dunque dei turisti, risulta inappropriato non solo perché deliberato solo il 26 febbraio scorso, e cioè ben in ritardo rispetto alle prime prenotazioni dei forestieri nelle strutture della città per l’estate prossima, ai quali è stato evidentemente comunicato già l’importo 2018, ma anche e soprattutto perché a fronte del gettito che questa imposta ha prodotto per il Comune di Vasto negli ultimi anni, non vi è stato alcun miglioramento o incremento dei servizi come invece imporrebbe il Decreto legislativo n° 23  del 14 maggio 2011”.

È quanto dichiara Marco di Michele Marisi, segretario cittadino di Fratelli d’Italia, commentando la delibera della Giunta comunale di Vasto, n° 54 del 26 febbraio scorso, di rideterminazione delle tariffe relative all’imposta di soggiorno.

“In un momento di crisi economica quale quella che attanaglia il nostro Paese e non solo, nel quale le stesse famiglie scelgono di tagliare le spese tra le quali quelle che riguardano appunto le vacanze, non fosse altro perché non considerate giustamente una prima necessità, aumentare il costo che i turisti devono affrontare per scegliere la nostra città quale meta delle proprie ferie, significa scongiurare ulteriormente gli arrivi estivi. Ma al di là del ragionamento strettamente economico - ha spiegato di Michele Marisi - quel che indigna e che difficilmente aiuta a mandar giù un provvedimento del genere, è che non vi è stato, dall’anno di introduzione dell’imposta di soggiorno a Vasto, un miglioramento dei servizi, né, figurarsi, un aumento degli stessi. La tassa, che è a carico dei turisti e che gli operatori del settore di fatto riscuotono dai forestieri per riversarla al Comune, dovrebbe essere destinata, così come stabilito dal Decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, testualmente a ‘finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali’. Va da sé che considerare un aumento senza aver dimostrato, nei precedenti anni, di aver saputo impiegare l’imposta di soggiorno investendo sui servizi così da giustificare agli stessi turisti l’innalzamento della tariffa, non fa altro che ostacolare gli arrivi oltre che lo stesso sviluppo del comparto in affanno già da diverso tempo. Peraltro - ha annotato il segretario cittadino di Fratelli d’Italia - gli aumenti variano dal 25% al 50%, dunque risultano oltremodo significativi per alcune fasce di strutture ricettive che invece dovrebbero rappresentare la soluzione low cost per chi le sceglie”.

Poi, la chiosa finale: “Ad oggi, un passo indietro dell’Amministrazione comunale di Vasto, rispetto a questa scellerata scelta, rappresenterebbe un segnale importante anche se non sufficiente. Quel che è necessario - ha concluso Marco di Michele Marisi - è programmare gli investimenti da operare con il gettito previsto, ma soprattutto realizzarli per far fare alla città un passo in avanti. Oltre al miglioramento dello standard di servizi che i privati devono impegnarsi ad offrire, il pubblico deve necessariamente fare la sua parte. Nel prossimo Consiglio comunale, il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia darà battaglia perché si metta un freno a questo aumento di imposta”.

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