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Troppe sale slot in città: "Incentivo al gioco d'azzardo"

Il censimento dell'associazione 'Torna il sorriso': "Una ogni 800 abitanti. Così si vanifica il lavoro del Ser.D"

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Cinquanta sale slot, di cui cinque a Vasto Marina, due delle quali aperte anche nei mesi invernali, pari ad un punto di accesso al gioco d’azzardo legale ogni 800 abitanti. Dati definiti “preoccupanti” dall’associazione “Torna il Sorriso”, sodalizio nato su impulso di un gruppo di dottori commercialisti, che si è preso la briga di effettuare una sorta di censimento in città. Il presupposto è che la presenza capillare sul territorio delle sale con le macchinette “mangiasoldi” – alcune delle quali vicine ai cosiddetti luoghi sensibili, quali chiese, scuole e centri di aggregazione – rappresentano un incentivo al gioco d’azzardo, un fenomeno diffuso che ha raggiunto un costo sociale difficile da sostenere, configurandosi come una vera e propria dipendenza con effetti devastanti sulle persone e sulle famiglie.

“La diffusione capillare sul territorio comunale e, di conseguenza, la facilità estrema di accesso al gioco, vanificano gli sforzi degli operatori sanitari del Ser.d della Asl, sostiene Giuseppe Schiavo, presidente dell’associazione nata per divulgare, orientare e sostenere la normativa di legge sul sovraindebitamento, “in una situazione caratterizzata dalla massiccia presenza di tante sale slot diventa estremamente difficile concretizzare piani terapeutici per la cura di chi è affetto da questa dipendenza, che ha riverberi disastrosi sull’indebitamento dei giocatori e sulle loro famiglie”.

Alla luce di questi dati preoccupanti l’associazione, tramite il presidente Schiavo e la collega Elena Colantonio, entrambi dottori commercialisti esperti nelle procedure di sovraindebitamento, ha promosso un incontro tra il Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti di Vasto, rappresentato dal presidente Francesco Pietrocola, Francescopaolo Di Monteodorisio e Cesario Zaccardi (referente dell’Organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento) ed i responsabili del Ser.d. della Asl, rappresentati dal direttore della Unità Operativa Dipendenze Patologiche, Paola Fasciani, dalla psicologa Grazia Russo e dalla responsabile del Ser.d di Vasto, Antonietta Fabrizio.  

“L’obiettivo è quello di identificare e valorizzare l’intersezione tra i mondi professionali costituiti da chi si occupa dell’applicazione della normativa sul sovraindebitamento e da chi cura i pazienti affetti da dipendenze patologiche, spiega Schiavo, “con il confronto multidisciplinare tra professionisti sensibili é possibile migliorare ed arricchire la qualità sociale del territorio. I dottori commercialisti potrebbero costituire delle sentinelle nella  prevenzione di casi di gioco patologico in determinate situazioni. Dal proficuo dibattito sono nate diverse ipotesi di lavoro che verranno meglio approfondite nel corso del prossimo incontro già programmato per il mese di gennaio”.

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