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Chi era Paolo De Guglielmo, vastese doc con la passione per la commedia

‘La Fattiure’ in scena martedì 24 a Palazzo D’Avalos, ore 21.00

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“Mio padre nacque a Vasto a lu forn di Nicol Cappucciall”.

Così, Luciano De Guglielmo comincia a raccontare la storia di suo padre Paolo, classe 1908 e vastese doc.

Paolo De Guglielmo è stato attore e autore di commedie teatrali e domani, martedì 24 luglio, nella magica cornice del Palazzo D’Avalos, l’Associazione teatrale ‘La Cungarelle’ porterà in scena la commedia dialettale in 3 atti de “La Fatture”, da lui stesso composta.

 “Si tratta di una commedia comico brillante – ha affermato Luciano - in cui c’è tutto di lui: la sua vis comica, il carattere mite, la visione ottimistica della vita. La storia è uno spaccato della vita familiare vastese degli anni ‘50, in parte ispirato a vicende autobiografiche”.

Il nostro territorio vanta i natali di tantissimi artisti, qualcuno dei quali merita una particolare menzione, vista anche la mancanza di tracce virtuali che, nell’era di internet, è fondamentale per renderne testimonianza.

Abbiamo, quindi incontrato Luciano per farci raccontare la storia del papà artista Paolo De Guglielmo.

“Desidero molto far conoscere il percorso artistico di mio padre e di tutti quei personaggi vastesi che, con lui, l’hanno condiviso.

Mio padre emigrò giovanissimo a Roma e trovò impiego in un salone di via Veneto come apprendista parrucchiere. Il negozio era frequentato da diversi personaggi dello spettacolo e, tra i tanti, vi conobbe Nino Besozzi interprete di commedie brillanti che lo prese come attore nella sua compagnia teatrale. Da lui ha imparato tutto e iniziò il suo percorso artistico che si è interrotto in concomitanza con gli avvenimenti bellici. Poi, da militare, rientrò a Vasto. Alla fine della guerra aprì un salone o, meglio, la putec di Paulucc Cappucciall, lu vuarvire. Ma la sua passione per la commedia e la recitazione era tale che fondò la Filodrammatica Favilla con la quale esordì al Politeama Ruzzi nel novembre del ‘45 con la commedia ‘Ma io faccio uno scandalo’ dell’autore di Chiribiri. Poi il gruppo si sciolse ma lui ne fondò subito un altro chiamato Associazione Giovanile Artisti Vastesi e interpretò il dramma storico ‘Terra bassa’ di Angelo Guimerà nel dicembre del ‘46. Anche questo gruppo si sciolse di nuovo ma lui continuò in collaborazione con la parrocchia Santa Maria Maggiore e istituì l’Associazione San Filippo Neri e iniziò, con la collaborazione di Michele Nocciolino, a tradurre in dialetto vastese la commedia di Eduardo De Filippo ‘Natale in casa Cupiello’ diventata ‘Natale a la cas d zì Ndonie’ che rappresentò, poi, al Rossetti nel maggio del ‘51.

L’anno dopo, nel 1952, diresse e interpretò un grande dramma storico, ‘Il Cardinale’ di Louis Napoleon Parker, che ebbe un successo tale da essere riproposto per tre sere consecutive.

Poi nacqui io e quattro anni dopo, poiché l’associazione si sciolse, fondò con Tito Spinelli il gruppo d’arte drammatica Eleonora duse e nel ‘54 iniziò a scrivere ‘La papagn’, titolo originario, riveduto e corretto in ‘La Fattiure’, che rappresentò al Politeama Ruzzi nel maggio 1957, patrocinato dall’Azienda di soggiorno e Turismo.

Quest’ultimo lavoro ebbe un grande successo di pubblico e di critica con tanto di recensioni di giornali dell’epoca. Nel ’58 scrisse il suo ultimo lavoro con la collaborazione di Tito Spinelli: il dramma rustico ‘La forza di una stirpe’ che ebbe grande successo”.

 

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