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Luogo dell'amore e non del dolore, una scultura in memoria delle vittime di Rigopiano

Due mani rivolte verso la montagna, con realizzazione in pietra della Majella. La sistemazione a Chieti

redazione
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Due mani rivolte verso la montagna: è la scultura in pietra della Majella inaugurata per ricordare le 29 vittime della tragedia del Rigopiano di Farindola, il resort travolto da una valanga il 18 gennaio 2017.

L'opera, ideata da Alessandro Ghionni e Mariaelena Carulli e realizzata con la collaborazione dello scultore Antonello Palmerio, Ã¨ stata collocata nel quartiere del Sacro Cuore di Chieti, dove era nato e cresciuto Dino Di Michelangelo, una delle persone rimaste sotto le macerie dell'hotel insieme alla moglie Marina Serraiocco. Il figlio della coppia, Samuel, è uno degli undici superstiti. A volere la scultura sono stati gli amici di Dino, poliziotto a Osimo.

L'iniziativa, resa possibile grazie al contributo finanziario degli imprenditori di Chieti Manuel Carlo Pantalone e Paolo De Cesare, è stata ben accetta dal comitato delle vittime della valanga, tra le quali la giovane vastese Jessica Tinari. "Un luogo - si legge in un commento del comitato - che possa diventare per tutti memoria attiva per mantenere sempre vivo il ricordo dei 29 angeli di Rigopiano. Un luogo non del dolore ma dell’amore perché nelle sedi deputate sarà fatta giustizia".

E ancora, in riferimento all'opera: "Due mani come cune, scolpite nella pietra della Maiella, rivolgono i palmi aperti verso quella montagna e accolgono una targa con su scritto: 'C'è storia e storia, e poi esiste l'amore... per gli amici, per i propri cari, per la verità, ed è tutta un'altra storia. In ricordo delle vittime di Rigopiano. 18 gennaio 2017'.

L’opera poggia su un piccolo basamento in cemento all’interno di un’aiuola contenente 29 piante di Tulbaghia violacea in ricordo delle vittime. Accanto all’opera è stata poi collocata una targa incastonata nella pietra della maiella in ricordo di Dino Di Michelangelo voluta dai colleghi che hanno lavorato con lui nei suoi vari trasferimenti e dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato sezione Chieti con la seguente dedica: 'In ricordo dell’assistente capo della Polizia di Stato Dino Di michelangelo, esempio di dedizione al lavoro, lealtà e bontà d’animo, per volontà dei colleghi e dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato Chieti".

Dopo la benedizione del parroco della Chiesa del Sacro Cuore Don Donatello, per volontà dei parenti presenti, sono state donate le casacchine del comitato con su riportati un cuore ed i nomi dei 29 angeli in segno di riconoscenza e gratitudine ai promotori della realizzazione del monumento, al sindaco di Chieti, agli imprenditori e agli artisti che hanno realizzato e permesso tutto ciò.

Foto tratte dalla pagina Facebook Rigopiano, in attesa del Fiore

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