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Gestione 'parallela' per i servizi al cimitero: soldi ai dipendenti e non nelle casse comunali

In tre agli arresti domiciliari. L'operazione 'Eterno riposo' portata avanti da Polizia e Procura

redazione
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Ha parlato di vera e propria "gestione parallela" il procuratore capo Giampiero Di Florio nella conferenza stampa mattutina in Commissariato a Vasto per i particolari dell'operazione, denominata 'Eterno riposo', che ha determinato l'arresto di tre dipendenti comunali, in servizio al cimitero comunale di Vasto, con l'accusa di induzione indebita a dare e/o promettere utilità

I tre, incaricati di pubblico servizio presso il cimitero di Vasto, avevano posto in essere una "vera e propria attività illecita in grado di fruttare loro denaro contante, noncuranti della normativa vigente in materia e utilizzando l’Ufficio Pubblico per il loro profitto personale".

L’attività illecita - è stato specificato nella conferenza dal commissario capo Fabio Capaldo, dirigente del Commissariato di Polizia, assieme al vice Rosetta Di Santo - riguardava le operazioni di inumazione, tumulazione, esumazione ed estumulazione dei feretri, per eseguire le quali, i tre inducevano gli utenti a pagare loro somme di denaro, anziché rivolgersi ai servizi comunali, per il versamento delle tariffe previste dal regolamento.

Il tutto per lo più avveniva nell’ufficio ubicato all’interno del cimitero, dove i tre ricevevano gli utenti colpiti dai lutti i quali, pur di sistemare i propri defunti, accettavano di pagare in contanti le prestazioni richieste.

A tal proposito, i dipendenti pur di lucrare denaro, acquisivano la disponibilità dei loculi attraverso attività cimiteriali irregolari, quali ad esempio ridurre in urne cinerarie i resti cadaverici anche quando lo stato degenerativo non lo consentiva, oppure tumulare più cassette nello stesso loculo, a volte anche all’insaputa dell’utente.

L’attività di indagine espletata permetteva di acquisire ulteriori riscontri probatori attraverso le intercettazioni telefoniche, ambientali e video, così ricostruendo l’attività illecita posta in essere dagli indagati.

Alla luce dei fatti su descritti, al termine dell’attività investigativa, il Gip del Tribunale di Vasto, su richiesta del procuratore Di Florio, ha emesso ordinanze di custodia cautelare, in regime degli arresti domiciliari, nei confronti dei tre dipendenti comunali: Franco D’Ambrosio, 60 anni, Antonio Recinelli, 65, e Luisoto Lategano, 45, rispettivamente con funzioni di custode, necroforo e operaio, responsabili del reato di induzione indebita a dare e/o promettere utilità, compiuto in concorso tra loro, oltre che di vilipendio di cadavere ed altro.

Altre indagini saranno espletate al fine di individuare ulteriori responsabilità o fatti di reato in merito (indagate 14 persone per le indebite dazioni di denaro), anche in relazione al danno patrimoniale subito dal Comune di Vasto.

Nel corso della conferenza stampa si è fatto riferimento anche ad un avviso di qualche tempo fa, comparso proprio al cimitero, sui pagamenti per i servizi da effettuarsi esclusivamente nei competenti settori comunali, senza consegna diretta a chicchessia. Capaldo, inoltre, ha sottolineato come l'indagine sia stata avviata d'iniziativa della Polizia, senza alcuna denuncia di cittadini in merito.

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