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Frecciabianca non solo d'estate a Vasto-San Salvo: questione sempre aperta

I treni ad alta velocità continuano ad essere un obiettivo "difficile" per il locale scalo ferroviario

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Le scelte di Trenitalia, che si ostinano ad ignorare la possibilità di far fermare i treni ad alta velocità (Frecciabianca e Frecciarossa) nella stazione di Vasto San Salvo (stagione estiva a parte), mortificano lo sviluppo di questo territorio e non favoriscono la crescita delle attività economiche ivi presenti.

Sono il frutto di superati modi di interpretare le realtà dei territori che, per loro natura, sono in continua trasformazione.

Ne sono particolarmente colpiti coloro che viaggiano per turismo, costretti all’uso dell’automobile, gli studenti e le persone anziane che per vari motivi devono raggiungere le città del Nord, chi per lavoro deve recarsi al Nord e i tecnici e i dirigenti di aziende del Nord localizzate nelle zone industriali del nostro territorio. Costoro da Vasto per utilizzare un treno veloce devono spostarsi nelle stazioni di Termoli o Pescara.

Vasto e Termoli lungo la linea ferroviaria Adriatica distano appena 23 chilometri. Pescara da Termoli dista 89 chilometri. Come dire che i treni ad alta velocità, nella tratta Pescara Termoli, bypassano l’intera provincia di Chieti che da sola conta più abitanti dell’intera Regione Molise (393 mila contro 315 mila). Ma come se non bastasse, mentre nella stazione di Vasto San Salvo non ferma alcun treno ad alta velocità, nella vicina stazione di Termoli ne fermano ben venti al giorno, dieci in direzione Sud e dieci in direzione Nord, una vera esagerazione assolutamente ingiustificata se rapportata al solo numero di abitanti.

Occorre intervenire costantemente, anche nell’importante comparto dei servizi, adeguando e modificando quelle regole “superate” che impediscono alla società e quindi ad un territorio di svilupparsi più armonicamente. E’ ovvio che se per Trenitalia la stazione di Termoli riveste ancora oggi tutta questa importanza da consentire la fermata di ben venti Frecce al giorno, la stazione di Vasto–San Salvo che dista appena 23 km da quella di Termoli resterà sempre penalizzata anche in futuro.

Amministratori pubblici di concerto con le associazioni di categoria interessate ad un servizio di trasporto passeggeri per ferrovia che tenga nella debita considerazione le giuste esigenze di un servizio più capillare al territorio hanno l’obbligo sacrosanto di far sentire nei dovuti modi la propria voce avanzando le opportune istanze e le relative proposte risolutive nelle dovute sedi. Non è corretto né opportuno che la società da cui dipende l’organizzazione nazionale del trasporto ferroviario passeggeri ignori completamente le moderne esigenze del territorio del Vastese che nel corso degli anni ha subito profonde trasformazioni demografiche.

Per superare questo grave disservizio sarebbe sufficiente pervenire ad un accordo (come si usa chiamarlo oggi un accordo di confine) tra Vasto e Termoli che assegni più equamente tra le due stazioni le eccessive fermate dei treni ad Alta Velocità che oggi “premiano” la sola stazione molisana. Qualche fermata per uno... non farebbe male a nessuno! 

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