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Lotta e proposta: nasce il Comitato per la difesa del 'San Pio' di Vasto

Il destino dell'ospedale al centro dell'attenzione. Evitarne il 'funerale' è l'obiettivo

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Grandi e piccole manovre intorno all’ospedale per migliorare sanità e consensi. Chi vuole celebrare il funerale dell’ospedale di Vasto?

Formare «un comitato di lotta e di proposta per salvare l’ospedale San Pio di Vasto», è questo l’invito che è stato rivolto a tutta la cittadinanza del Vastese, in un modo tetro ed ironico, alcuni giorni fa.

Da alcuni giorni per le strade del Vastese un carro funebre girava con l’annuncio dell’incontro che si è tenuto ieri sera presso la Sala Giovanni XXIII a Vasto.

Un modo originale per attirare l’attenzione, anche perché è stato difficile capire chi avesse avuto l’idea e organizzato la teatrale iniziativa.

All’assemblea erano presenti i sindacati di categoria dei dipendenti del San Pio, alcuni sindaci del Vastese, medici, personale infermieristico e semplici cittadini, interessati a non vedere esautorato dai suoi servizi il presidio vastese.

«Stanno facendo a pezzi l’ospedale, bisogna reagire, l’ospedale è di tutti, non ha partito», era questo lo slogan che citava il carro funebre, ed è intorno ad esso che l’assemblea ha discusso.

23.000 prestazioni radiologiche in meno secondo Raffaello Villani dei sindacati di categoria, presso il reparto di Radiologia, per mancanza di medici radiologi rispetto al 2016.

Un ospedale senza un direttore amministrativo stabile, «siamo diventati un’appendice. Le sedute operatorie hanno tempi di organizzazione lunghissimi perché c’è una grave carenza di anestesisti e rianimatori, per cui la chirurgia, l’urologia hanno tempi lunghissimi perché non hanno a disposizione queste figure per le sedute operatorie, non si può far attendere un anno anche per un banale intervento, altrimenti la gente va fuori regione e noi tutti paghiamo la mobilità passiva».

Duro l’intervento del già primario di gastroenterologia Antonio Spadaccini e vicesindaco dell’ex giunta Lapenna: «La salute non ha colore politico, non dobbiamo chiederci perché siamo qui, dovremmo chiedere a qualcuno perché non c’è», alludendo alle numerose assenze della classe politica del Vastese.

«In Abruzzo abbiamo 14 ospedali – continua Spadaccini - ma la cosa strana è che di questi, 10 sono al di sopra della linea del Sangro, 4 a sud. Di 5 emodinamiche che ci sono in Abruzzo, neanche una è al di sotto del Sangro. Per l’emodinamica non dobbiamo prendercela con Flacco, ma c’è bisogno che la Regione Abruzzo deliberi, fin quando non c’è una delibera, non ci sarà un’emodinamica a Vasto».

«L’assessore Paolucci – afferma Spadaccini – ripete continuamente di aver regalato all’ospedale di Vasto il titolo di ospedale di primo livello, ma è un regalo fatto anche a Lanciano e ad Avezzano, che hanno un’utenza simile a quella del Vastese. L’assessore afferma – aggiunge Spadaccini - che ci hanno regalato la stroke unit e la lungodegenza, ma come sono stati attivati? Abbiamo rinunciato a tre posti letto, abbiamo trasformato una stanza, abbiamo messo un bel cartello con su scritto stroke unit, ci abbiamo messo due letti e lo abbiamo attivato, stiamo aspettando da oltre un anno un letto bilancia, non ci hanno dato un solo dottore in più o un solo infermiere! Possibile che il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione debba essere subordinato ad esigenze di bilancio? Su carta dovremmo avere 2.7 posti letto ogni 1.000 abitanti, è vero che la provincia di Chieti rispetta questi standard, però se si prende il territorio di Chieti e Ortona ed il territorio di Vasto e Lanciano, vedrete che sul primo ci saranno 3.5 posti letto pubblici ed 1.50 di posti letto privati, mentre su Vasto-Lanciano troverete 1.6 posti letto ogni 1.000 abitanti, insufficienti. Come fare? Togliendoli a chi ne ha di più».

L’avvocato Arnaldo Tascione è il referente del neo comitato con l’ex sindaco e consigliere regionale Giuseppe Tagliente, che ieri sera hanno raccolto le adesioni. Primi firmatari i sindaci di San Salvo, Castiglione, Monteodorisio, Cupello, Villalfonsina, ma molte le adesioni anche della società civile e di esponenti di centrosinistra come Angelo Bucciarelli presente all’assemblea e l’onorevole del PD Maria Amato, assente per motivi istituzionali, salutata e nominata dai relatori a più riprese, medici come il dottor Lucio Del Forno, Nicola Marisi, Antonarelli, Russo, Ottaviano e tanti altri.

Secondo il nascituro comitato nell’ultimo programma di investimento quasi tutti gli investimenti sono stati dirottati su Chieti, Lanciano, Ortona. Su 143 impegni di spesa, soltanto 4 sono stati assegnati al San Pio di Vasto. Nessun intervento strutturale innovativo o di adeguamento.

Un ospedale che presenta numerose carenze e pochi investimenti, dunque secondo i relatori, che va salvaguardato. Da qui la decisione di istituire un comitato in sua difesa ed in difesa della comunità che ad esso fa riferimento, «al di sopra delle appartenenze politiche».

Darsi da fare per rimandare il più possibile il funerale dell’ospedale.

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