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Fermo pesca verso la fine: prossimo il ritorno del prodotto fresco sulle tavole dei vastesi

Fino all'8 ottobre l'interruzione delle attività. Al Porto di Punta Penna pronti per ripartire

redazione
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Ultimi giorni per il fermo pesca nel tratto di mare compreso tra San Benedetto e Termoli: l'8 ottobre lo stop, dopo 42 giorni, e così, dall'inizio della prossima settimana, il prodotto fresco è pronto a tornare sulle nostre tavole.

Sta per terminare, dunque, il provvedimento del fermo pesca nel 'nostro' Adriatico ed anche al porto di Punta Penna ed al largo della costa locale potranno riprendere regolarmente le attività della marineria vastese.

Il periodo di interruzione, in questa stagione 2017, è stato fissato dal 28 agosto fino all'8 ottobre, con il pesce fresco (tranne quello degli operatori della piccola pesca) diventato off limits in questo periodo. E ancora una volta sono riemersi dubbi e perplessità legati ad un orientamento ormai consolidato da parte del Ministero delle Politiche agricole e della Pesca pur se è stata di nuovo apprezzata la scelta di imporre lo stop in questa occasione ben dopo Ferragosto.

“Il fermo biologico - hanno ricordato i rappresentanti della marineria - fu applicato per la prima volta nel 1986 ed è poi divenuto legge. Secondo noi pescatori non ha portato risultati o vantaggi, né per il mare, né per gli operatori. I circa 40 giorni di stop andrebbero spalmati durante tutto l’anno e non concentrati soltanto tra i mesi di agosto e settembre. Bloccare la pesca in realtà che vivono di turismo nella bella stagione non ha senso, la situazione varia da realtà a realtà, nessuno meglio dei pescatori conosce il nostro mare e la nostra economia e, quindi, dovrebbero essere gli operatori a valutare e non a subire scelte imposte dall’alto”.

Il prossimo ritorno in mare dei pescherecci, intanto, è giudicato positivo da Coldiretti, grazie al possibile ritorno di piatti, fritture e grigliate a ‘chilometri zero’ con il pescato locale, con meno rischi di ritrovarsi sulla tavola prodotti stranieri delle stesse specie del nazionale se non addirittura esotici e spacciati per 'nostrani'. Opportunità preziosa soprattutto per rilanciare i consumi nel settore e ridare slancio ad un comparto che, a causa della pesante crisi degli ultimi anni, è stato messo a dura prova con perdite consistenti di imbarcazioni e posti di lavoro.

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