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Mostra personale dell'artista Paolo Dongu a Vasto

Tanti capolavori, di grande maturità stilistica, come "la ragazza con il Pussyhat"

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Nella saletta Mattioli è presente questa settimana la mostra dell'artista Paolo Dongu, che dopo circa dieci anni ritorna a esporre a Vasto, dopo tanti successi internazionali. Si intravede dalle opere una grande maturità dell'autore, una grande crescita, sia stilistica, che tecnica, che nelle tematiche scelte.

Da un periodo dove ha lavorato molto con i colori ad olio nel settore da lui definito del "ritratto delle emozioni", è passato a lavori più grafici, in cui ha ripreso molto il disegno, il tratto, il segno, realizzati con chine. Dopo essersi soffermato al bianco e nero, ora sta riprendendo il colore con l'uso di acquerelli e acrilici su carta riciclata, o da pacco che l'artista incolla su superficie rigide.

L'ispirazione come sempre è su diversi temi, esprime esperienze di vita, nasce anche da alcune parole. L'esempio, nella mostra di Paolo Dongu è la ragazza dal cappello rosa. L'artista si è ispirato dal movimento femminista contro Trump negli Stati Uniti d'America. Tantissime ragazze hanno indossato il Pussyhat, il berretto pink dalle orecchie di gatto ,nella "Women March", la grande marcia di protesta per ricordare che i diritti delle donne sono diritti umani. Paolo quindi da questa notizia, ha tratto lo spunto per il suo quadro dipingendo una ragazza con il Pussyhat, e  una macchia colorata sul volto come segno di guerra.

 A Paolo piace esprimere graficamente quello che la società vive nella quotidianità, raccontandolo a modo proprio con grande intensità emotiva e sensibilità, ponendo spesso la sua attenzione alla vita fatta di gioia, passione, dolore, rabbia.

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