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Vende l'auto che aveva appena acquistato con un assegno falso: denunciato per truffa

Polizia in azione dopo le segnalazioni delle due vittime, deferito all'autorità giudiziaria un giovane di 26 anni

redazione
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Lo scorso mese di luglio un giovane, per poter vendere la propria autovettura aveva pubblicato un annuncio su un famoso sito web di compravendita on line.

Immediatamente, veniva contattato da un uomo che, presentandosi come titolare di una concessionaria di autoveicoli, si era mostrato interessato all’acquisto ed era riuscito a fissare un appuntamento per concludere l’affare.

Per rendere la cosa più credibile aveva anche adempiuto alle formalità di vendita per esportazione in un'agenzia di pratiche automobilistiche, convincendo il venditore che, in buona fede, stipulava il contratto, ricevendo un assegno circolare di 11.000 euro.

Nel momento in cui il venditore si recava in banca scopriva che l’assegno ricevuto era falso, pertanto presentava subito denuncia alla Polizia per quanto accaduto. Il Giudice per le Indagini Preliminari di Vasto emetteva a tal proposito, un decreto di sequestro preventivo dell’auto.

Nel frattempo, il truffatore rivendeva l’autovettura in questione ad un nuovo acquirente, ricevendo in cambio denaro contante per la somma di 7.500 euro. Il nuovo acquirente, subito dopo aver ritirato l’autovettura, veniva contattato dal vecchio proprietario del veicolo il quale gli raccontava di
essere stato truffato dalla stessa persona che gli aveva appena venduto l’autovettura.

A questo punto le due vittime decidevano di richiedere l’intervento della Squadra Volante del Commissariato che, una volta sul posto, raccolte tutte le informazioni utili ai fini delle indagini, sottoponevano il veicolo a sequestro.
Dalle indagini, immediatamente esperite, si risaliva all’identità del truffatore, risultante essere C.A., di 26 anni di età, con numerosi pregiudizi di Polizia, oltre che per reati specifici, per ricettazione, falsa attestazione di identità e guida senza patente. Il predetto veniva deferito all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di truffa aggravata.

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