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Nuovo ospedale di Vasto, Paolucci: ‘Nel 2018 la cantierizzazione’

Si farà col project financing. Intanto In cassa ci sono 144 milioni dei 228 necessari per i 5 nuovi nosocomi

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Sarà la sigla con il ministero dell’Accordo di Programma sui 5 ospedali abruzzesi, previsto entro la fine dell’anno, lo spartiacque per la fase finale dell’iter che dovrebbe portare alla cantierazione del nuovo nosocomio vastese.

A parlarne stamane, in una conferenza stampa tenuta a Palazzo di Città, replica di quella tenuta a Chieti ieri, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, che ha inteso, affiancato dal Sindaco della Città del Vasto, Francesco Menna, e dal presidente della commissione Sanità della Regione Abruzzo, Mario Olivieri, parlare dei passi avanti e concreti fatti nella direzione di mettere fine a una vicenda che si protrae da oltre un ventennio.

Da gennaio, per Paolucci, si potrà dunque avviare la presentazione dei progetti di partenariato pubblico-privato che la Regione avrà 90 giorni per valutare positivamente, con l’ammissione alla gara, o negativamente. Quindi, entro il 2018 la cantierazione del progetto esecutivo del nuovo ospedale che avrà un costo stimato di 84 milioni di euro, di cui circa 34 coperti dalla Regione, mentre il privato gestirà vari servizi per 30 anni, per rientrare dei propri investimenti e dei propri guadagni.

‘Un risultato importante e per nulla scontato come potrebbe sembrare ai più – ha detto l’assessore regionale - frutto dell’impegno profuso che ha portato anche al riconoscimento di tre ospedali come DEA di I livello (Vasto Lanciano e Avezzano)’.

Il fulcro su cui poggia questa accelerazione è duplice: in primis la reale disponibilità economica, passata dalle competenze su carta alla cassa; infatti, dei 228 milioni di euro che il Governo deve stanziare per i nuovi nosocomi abruzzesi 102 milioni sono stati stanziati il 16/05/2016 (l’annuncio in piena campagna elettorale) ed ora è stata versata una seconda tranche di 42 milioni. Dall’altra è cambiato il punto di partenza per giungere a definire il project financing: infatti, ‘Il limite della Regione – ha detto Paolucci – è stato quello di essere partiti dalla smaterializzazione delle vecchie strutture ospedaliere (ovvero di tutti e cinque i complessi nosocomiali), cosa che noi abbiamo modificato’.

Come non ricordare che la Regione Abruzzo ha scritto al Comune di Vasto chiedendo un cambio di destinazione d’uso dell’ormai obsoleto S. Pio da Pietrelcina che lo renda appetibile per una eventuale cessione.

Paolucci non si è sottratto ad alcune problematiche sollevate nel corso della conferenza, alla quale erano presenti anche gran parte della Giunta comunale, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, il sindaco emerito Luciano Lapenna ed alcuni consiglieri comunali di maggioranza, conferenza durante la quale ha parlato di emergenza cardiologica e della necessità di avere ‘direzioni di presidio forti’.

Sull’emodinamica, ormai vera spina al fianco della dirigenza Asl Lanciano-Vasto-Chieti, ha ribadito che ‘io ho accettato la sfida e non accetto consigli da chi ha fatto 4-5 legislature senza aver portato questo risultato. Le procedure che abbiamo messo in campo – ha chiosato – sono le migliori per portare il servizio lavorando anche sull’allargamento del bacino di cittadini che ci permette di superare i limiti stringenti (almeno 150 mila abitanti) imposti dal Governo centrale’.

Un risultato, quello descritto da Paolucci, che era stato introdotto con entusiasmo dal Sindaco Francesco Menna definendolo ‘importante’ e ‘non scontato’. ‘Il ministero – ha evidenziato il primo cittadino – pensava ad un unico ospedale in Val di Sangro ed è stata fatta una battaglia per dare autonomia a quelli di Vasto e Lanciano riuscendo a farli riconoscere come DEA di I livello con oltre 200 posti letto in un momento di grande crisi per la sanità nazionale. Un S. Pio che ha già avuto un aumento di prestazioni erogate di oltre il 30 per cento. Pensate se avessimo perso l’ospedale, se perdessimo grandi aziende come sarebbe impoverito questo territorio’.

Per l’ex primo cittadino Lapenna, ‘il lavoro fa passi avanti ed io esprimo ringraziamenti e soddisfazione per i nuovi percorsi avviati. Il fatto che il nuovo ospedale voglia partire con le proprie gambe è un fattore molto positivo perché ci permette di parlare coi soldi in mano. La nuova struttura sorgerà lì dove già c’è una sufficiente infrastrutturazione’. Questione, questa, finita nel mirino delle critiche anche nelle scorse ore e che ha trovato la risposta anche di Mario Olivieri, investito anche a Vasto del ruolo di ‘acceleratore’ dell’iter per il nuovo ospedale. Ha sottolineato come già esista un sistema fognario in grado di soddisfare strutture di 12-13 mila mq al pari dei sistemi idrici e di gasdotto. ‘Manca un sistema viario – ha aggiunto – ma stiamo lavorando perché il problema sia colmato attraverso l’arretramento della SS 16 (sul quale dopodomani si terrà un nuovo tavolo tecnico, ndr).

Proprio Olivieri ha chiarito di essersi ‘imposto per questo risultato. È la conditio sine qua non si può chiudere questo mandato regionale’. Il presidente della commissione regionale alla Sanità ha accentato l’importanza della collocazione che ne fa, alla luce anche della chiusura dei nosocomi di Termoli, Larino e Agnone, un vero ospedale di confine prima di confermare il proprio ruolo nella vicenda ‘mi sono assunto il compito di seguire passo passo tutto l’iter per la cantierazione del nuovo ospedale’.

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