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Cancellazione dall'Albo, la rivolta dei presidenti di seggio

I professionisti radiati dalla Corte d'Appello dell'Aquila studiano le contromisure

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Prima la sorpresa, poi, in qualche caso, persino le lacrime. Adesso, per i presidenti di seggio radiati dalla Corte d’Appello dell’Aquila, la voglia di passare al contrattacco.

Non ci stanno i 25 professionisti vastesi, cancellati dalle liste dei presidenti di sezione, a passare per incompetenti o, peggio, superficiali azzeccagarbugli. Mai prima d’ora gli uffici giudiziari avevano riscontrato così tante anomalie in una consultazione elettorale, quella dello scorso anno, passando un colpo di spugna sui tre quarti del plotone presidenziale, che, a Vasto, può contare su 43 persone, tante quante sono le sezioni. Ce ne sono altri cinque, di radiati che, pare, venissero da fuori. A proposito: si può fare?

Ecco perché, dopo essersi consultati, taluni di loro avrebbero deciso di incontrarsi presto, già la prossima settimana. Un vertice, insomma, aperto a chi ci sta, a chi, a dir poco sbigottito, si è visto sventolare il cartellino rosso. Niente più gruzzolo, dunque, per il futuro, quando i vastesi andranno alle urne, ma il rimborso spese è il minimo: qui, sussurrano alcuni, è questione di principio e di prestigio.

Vedremo se, dopo il faccia a faccia, i presidenti di seggio sconfessati dai giudici potranno in qualche modo abbozzare una qualche reazione. Sul piano politico-amministrativo, intanto, le minoranze, o parte di esse, studiano le contromisure: c’è, a esempio, chi suggerisce di interpellare la prefettura di Chieti per chiedere il nuovo conteggio delle schede. E c’è pure chi, nelle ultime ore, è andato a sbirciare i numeri del ballottaggio: non tanto per rivedere quei 121 voti di scarto tra Menna e Desiati, ma per capire quanto furono bianche e nulle. Questo, a caldo, fu il responso della prefettura: bianche 206, nulle 524, contestate 19. La maggioranza lo esclude e dice che il voto quello è; Menna vincitore e basta. Dalle minoranze, invece, pare prendere piede una frase dal sapore calcistico: “Non succede, ma se succede…”

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