Da giorni oramai l'argomento accoglienza migranti tiene banco, soprattutto a Vasto.
Con una delibera di giunta la n.539 del 28/12/2016, l'amministrazione comunale ha ufficialmente aderito al sistema SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), da cui sono iniziate le polemiche con le forze politiche presenti in Consiglio comunale.
Oggi il Prefetto di Chieti, Antonio Corona, ha incontrato i sindaci del Vastese in una riunione a porte chiuse nel municipio di Vasto, per discutere dell'argomento accoglienza.
Il Comune di Vasto aveva già nel 2015 aderito alla rete SPRAR, rientrando nella graduatoria dei comuni beneficiari dei contributi nazionali, per un ammontare su due annualità di circa 960 mila euro, fondi ai quali dovette rinunciare per l'impossibilità di mettere in pratica gli atti necessari. Il progetto prevedeva l'assegnazione di 50 migranti con l'assegnazione di 352.717 mila euro per il 2016 e 601.598 mila euro per il 2017 (leggi).
Con la nuova delibera si ritenta l'adesione al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Il compito degli SPRAR da quanto si evince dalla delibera di giunta, è fondamentalmente quello di fornire "un supporto di tipo alloggiativo e aiuto nell'avvio di un percorso di integrazione sul territorio nazionale, grazie alla presenza di figure professionali ad hoc (operatori sociali, assistenti sociali, avvocati e operatori legali, psicologi, mediatori interculturali).
Sul territorio del Comune di Vasto, ad oggi la Prefettura di Chieti ha già avviato diversi CAS, Centri di Accoglienza Straordinaria, presso varie strutture private e affidate ad diverse realtà cooperative e associative, in grado di accogliere oltre 150 migranti richiedenti asilo.
Dalla delibera si evince anche che - il Comune non dispone di risorse finanziarie, né immobili di proprietà da destinare all'accoglienza e alla soluzione alloggiativa, per cui intende che la quota di cofinanziamento del 5 %, in caso di approvazione del progetto sia a carico del Soggetto collaboratore, individuato secondo norma di legge".
Il Comune si avvarrà dunque della collaborazione di cooperative esterne, alle quali elargirà i finanziamenti ricevuti.
Oltre alle forze di opposizione presenti in Consiglio comunale, anche alcuni cittadini hanno mosso azioni di contrarietà all'insediarsi di nuovi centri. Prova ne è la manifestazione organizzata per il 18 febbraio da un gruppo di cittadini del quartiere San Paolo, per la possibile apertura di un centro nel rione.