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Autostrada A14 da Vasto a Pescara: 'Inferno per gli automobilisti'

Il consigliere regionale Smargiassi (M5S) chiede concretezza a D'Alfonso: 'Non bastano le risoluzioni'

redazione
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"Cantieri che si spostano da un giorno all'altro, automezzi pesanti per i lavori, uomini a lavoro senza le dovute segnalazioni, continui tratti di restringimento di carreggiata che si sposta giornalmente su vari tratti. Percorrere la A14 da Vasto in direzione nord è un vero e proprio inferno ed un terno a lotto per i conducenti che non sanno mai cosa troveranno lungo la percorrenza".

A sottolinerare questo, in una nota, è il consigliere regionale vastese del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi.

"Questa volta il presidente e l'assessore competente dovranno risponderne in Consiglio - aggiunge -, perché ne abbiamo abbastanza di risoluzioni farsa, soprattutto se si parla della sicurezza dei cittadini".

Smargiassi, in merito, ha presentato un'interpellanza relativa alla questione della sicurezza stradale nel tratto Vasto-Pescara.

"Abbiamo assistito ad un teatrino - rileva poi - con l'approvazione della risoluzione presentata dal consigliere Olivieri, che invitava la Giunta ad intervenire sullo stato disastroso della viabilità in quel tratto di strada, a causa dei numerosi cantieri. Ma da allora ci chiediamo cosa abbia fatto il presidente per migliorare la situazione e quali strategie siano state messe in atto. E chiederemo anche se, qualcosa è stato fatto, se le iniziative siano risultate efficaci per il presidente, visto che la situazione di disagio persiste ancora oggi creando notevoli disagio sia ai viaggiatori occasionali, ma anche ai pendolari che si recano a Pescara per lavoro.

Disagi che, oltre a numerose ore perse per il trasporto, troppo spesso si concretizzano anche in incidenti che mettono a serio rischio l'incolumità degli automobilisti. Io stesso - dice ancora - per recarmi a L'Aquila percorro quel tratto di strada giornalmente e sono testimone di queste criticità sulla viabilità. Altri cittadini mi hanno segnalato che questo stato brado della mobilità continua anche dopo Pescara.

Le risoluzioni - conclude - devono avere un peso politico e non devono tradursi in meri atti di propaganda".

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