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Tagli alla Fondazione Mileno, servizi a rischio e timori per centinaia di lavoratori

In un anno decurtate somme per 1 milione di euro. I sindacati si appellano a D'Alfonso e Paolucci

redazione
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La Regione taglia con il Decreto 108/2016 il budget per il biennio 2016/2017, la Fondazione Padre Alberto Mileno-Istituto San Francesco d'Assisi di Vasto Marina interrompe alcuni servizi essenziali e sono a rischio centinaia di posti di lavoro.

Il tutto ha prodotto per la Fondazione e diverse altre strutture nella Regione Abruzzo una decurtazione del budget. Questa ulteriore limatura effettuata dal decreto a firma del commissario ad acta e presidente della Regione Luciano D’Alfonso, in aggiunta all’annosa, ed ancora irrisolta, “compartecipazione”, getta nel panico le attività che, in corso d’opera, pur avendo ricevuto assicurazioni che non avrebbero subito ulteriori decurtazioni, vanno adesso riprogrammate a discapito dell'utenza e di tante professionalità.

Le organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, convocate in data 13 ottobre dall’amministrazione della Fondazione, hanno ricevuto dalla stessa il documento riassuntivo del budget realizzato al mese di ottobre 2016 con la previsione fino al 31 dicembre 2016; un documento che mette in evidenza i danni provocati dal nuovo taglio previsto dal decreto 108 e come questo vada ad incidere pesantemente sulle attività riabilitative residenziali, semiresidenziali e domiciliari.

La stessa amministrazione ha comunicato ai sindacati, oltre alla chiusura di sedi e servizi, la necessità di attivare la cassa integrazione in deroga a partire dal 1° novembre prossimo per i lavoratori interessati.

Ecco, dunque, la necessità di un incontro urgente con D’Alfonso, l’assessore alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci, il direttore generale della Asl Pasquale Flacco, il direttore del Dipartimento per la Salute Angelo Muraglia ed il sindaco di Vasto Francesco Menna per tentare di scongiurare il taglio di 500mila euro che andrebbe a penalizzare ulteriormente un territorio già colpito da altri provvedimenti in campo sanitario, come ad esempio la chiusura delle Guardie Mediche in alcuni centri dell'entroterra.

Se non riusciremo a trovare una soluzione equilibrata ed equa i sindacati proclameranno lo stato di agitazione, fino a portare i lavoratori - terapisti, infermieri, operatori ed educatori - insieme agli utenti diversamente abili e alle loro famiglie, davanti all'Emiciclo all'Aquila e all'assessorato alla Salute a Pescara.

Se guardiamo il decreto 33 del 12 marzo 2015 ed il successivo decreto 49 del 23 maggio 2016 e l’ultimo decreto 108 del 28 settembre 2016 - sottolineano ancora i rappresentanti delle sigle sindacali - si evidenzia come alla Fondazione Padre Alberto Mileno siano state tagliate somme per 1 milione di euro in un solo anno. Sono sostanzialmente queste le ragioni della nostra protesta, continuare a parlare solo di rigore, tagli e vincoli senza attuare concretamente le riforme annunciate, in termini di riconversione delle strutture sanitarie ex art. 26, rischia di complicare ulteriormente la già fragile condizione e situazione dei Centri di Riabilitazione, lasciando a casa centinaia di persone deboli, con conseguenze occupazionali drammatiche.

Per questo, al fine di scongiurare il peggio, chiediamo al presidente D'Alfonso l’annullamento del provvedimento riferito alle prestazioni ex art. 26 e di rendere possibile la programmazione già avviata nel biennio 2016/17 dalla Fondazione. L’invito è inoltre quello di considerare che le tantissime famiglie, sulle quali pesano quotidianamente gravi problemi sanitari e sociali, con questi tagli si vedranno costretti a tenere i propri cari a domicilio con gravi conseguenze sulla salute degli stessi

Vorremmo significare a chi usa questo tipo di bisturi che i pazienti dimessi da queste strutture, in larga parte, dovrebbero essere ricoverati in ospedale, in quanto non sono assistibili a casa, con costi aggiuntivi per tutta la comunità.

A sottoscrivere la nota dei sindacati sono i segretari provinciali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, Ferdinando Costanzo, Gabriele Martelli e Domenico Fecondo, ed i componenti delle Rsa Daniele Leone e Venanzio Tilli (Cgil), Donato Tricase (Cisl) e Camillo Di Felice (Uil).

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