"Sposta la macchina o ti faccio un buco in testa".

E’ la minacciosa frase rivolta da un 59 enne a un giovane, invitato per le spicce a sloggiare.

Non succede in una derelitta zona di periferia di una qualunque area metropolitana, ma a Vasto, zona centro storico.

Lo ha fatto sapere la Polizia, che per questo ha denunciato un 59 enne del posto. Avrebbe provato persino a colpire con un coltello da sub il malcapitato, aggiungono dagli uffici del Commissariato.

Episodio limite, osserverà qualcuno, ma fatto grave.

Che succede a Vasto, per numero di residenti seconda città della provincia dopo il capoluogo? Succede che il paese di un tempo sta cambiando rapidamente pelle. In peggio.

Te ne accorgi proprio dalla condotta di molti sulle strade: musi lunghi, magari da stress accumulato in una giornata di duro lavoro, aggressività agli incroci o attorno ai rondò, del tipo “passo prima io, tu fatti da parte”, scatti frequenti di collera, con tanto di colorita gestualità, se ritieni che l’altro, al volante, abbia commesso un’imperdonabile infrazione. Per non dire di certe disinvolte condotte di guida: alzi la mano chi, alle rotatorie sull’Istoniense, nei pressi della chiesa di San Marco o altrove, aziona ancora la freccia. Un optional, ormai.

Ecco allora che fa quasi tenerezza vedere ancora qualcuno fermarsi a un passaggio pedonale, dare strada all’automobilista in difficoltà o segnalare, lampeggiando, non la presenza di una pattuglia, ma un pericolo vero sulla carreggiata.

Vasto si va arroccando su se stessa, non ha perso il senso della solidarietà, per fortuna, che non si misura a uno stop, ma i sintomi del malessere ci sono tutti. Sta a ciascuno di noi invertire la tendenza, non perdere le staffe per una macchina fuori posto o un presunto torto subìto.