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Frecciabianca 'arrivederci': la stazione di Vasto-San Salvo ripiomba nell'isolamento

Concluso il progetto 'Estate in treno', tornano in auge problemi annosi per lo scalo ferroviario del territorio

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Da lunedì 19 settembre, come previsto sin dall’inizio, la coppia di Frecciabianca che ha effettuato lo scalo nella nostra stazione per tutto il periodo estivo non si fermerà più. Questo era stabilito nell’accordo firmato la scorsa primavera tra Trenitalia, gli operatori turistici della Costa dei Trabocchi ed i Comuni di Vasto e San Salvo.

L’iniziativa fortemente voluta dalle amministrazioni dei due Comuni costieri e sposata dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso è stata resa possibile – come avvenuto per altre località balneari adriatiche – grazie all’intervento della DMC “Oltre il Mare” guidata da Luciano De Nardellis che ha saputo coinvolgere circa 60 strutture ricettive della “Costiera dei Trabocchi”.

Progetto sostenuto da Trenitalia per promuovere il territorio integrando i diversi attori della filiera turistica nella direzione di sostenere il turismo green. Bella, intelligente ed utile iniziativa, condotta coralmente da pubblico e privato, che ha ricevuto in generale apprezzamenti e consensi.

E’ presto per conoscere i risultati finali di questa operazione, ma certamente la curiosità di sapere com’è andata è tanta, per cui ci riserviamo di tornare in argomento a breve. Oggi invece desideriamo tornare sulla questione dell’isolamento ferroviario in cui versa per tutto il resto l’anno l’Abruzzo, in special modo la Provincia di Chieti ed in particolare la stazione di Vasto–San Salvo. Un isolamento dai collegamenti cosiddetti veloci che ricomincia e che la fermata estiva del Frecciabianca ha risolto solo in minima parte.

E questa è una di quelle cose che non ci piacciono, che non riusciamo a mandare giù perché siamo convinti che non favorisce neanche un po’ il nostro territorio, che sia ben chiaro, vive anche di turismo, ma non solo di quello. E ritrovarci, a fine della stagione estiva, a ripiombare per altri dieci mesi nell’isolamento ferroviario più totale, ci fa sentire oltretutto mortificati e dimenticati da coloro che con un po’ di buona volontà ed un minimo sforzo potrebbero egregiamente dare soluzione ad un problema che si trascina da lunghissimo tempo.

Cerchiamo di spiegarlo con qualche numero. Al momento, secondo l’orario ufficiale di Trenitalia, nella tratta Pescara-Termoli (circa 100 chilometri) transitano
ogni giorno, tra l’altro, 9 coppie di treni Frecciabianca (nove in direzione Nord e nove in direzione Sud) e 1 coppia di treni Frecciarossa. Convogli che passano dalla stazione di Vasto–San Salvo senza effettuare alcuna fermata. Come dire che l’intera Provincia di Chieti, 391 mila abitanti, viene bypassata e ignorata completamente.

Nella nostra stazione, per assicurare i collegamenti Nord/Sud, fermano ogni giorno soltanto 6 coppie di treni Intercity, gli stessi che effettuano sosta anche
nella stazione di Termoli. Considerato che il servizio pubblico dovrebbe essere svolto per assicurare ai cittadini viaggiatori pari opportunità di spostamenti
comodi e veloci
, nel nostro caso ci troviamo di fronte ad una situazione a dir poco squilibrata. Che con poca fatica ed un minimo di buona volontà si potrebbe riportare ad un accettabile equilibrio rappresentando a Trenitalia, intorno ad un tavolo, i numeri che parlano da soli.

Non vogliamo minimamente innescare polemiche con i “cugini” molisani né tantomeno con i cittadini di Termoli. Per carità, non è nel nostro intento. Ma torniamo ai numeri per meglio intenderci.

Situazione attuale: Termoli, 34 mila abitanti circa, snodo ferroviario sulla direttrice adriatica per la Regione Molise, 312 mila abitanti circa. A Termoli fermano
ogni giorno, tra l’altro, 6 coppie di Intercity, 9 coppie di Frecciabianca, 1 coppia di Frecciarossa, in totale 32 convogli. Alla stazione di Vasto-San Salvo (61 mila abitanti circa) lungo la direttrice costiera della provincia di Chieti (391 mila abitanti circa) fermano ogni giorno appena 6 coppie di treni Intercity, in totale 12 convogli. Come dire che la stazione di Termoli, per il solo fatto di essere snodo ferroviario per il capoluogo di regione Campobasso, usufruisce ogni giorno della fermata di 20 convogli veloci in più rispetto a Vasto San Salvo.

A Termoli fermano tanti treni quanti a Pescara (121 mila abitanti circa, importante snodo ferroviario per l’Abruzzo interno e Roma, cuore pulsante di una regione
che conta 1 milione e 327 mila abitanti circa). Qualcosa non quadra, qualcosa non torna. Occorre una soluzione che vada nella direzione di riequilibrare una situazione che sa tanto di “a chi tanto e a chi niente”.

La soluzione più semplice, logica, equilibrata ed a costo zero, sarebbe quella di spostare sulla stazione di Vasto–San Salvo le fermate di due o meglio
quattro Frecciabianca al giorno.

Si ristabilirebbe, senza particolari stravolgimenti, un equilibrio ed una parità di servizi offerti ai cittadini - oggi alterato - che gioverebbe moltissimo non solo ai territori dell’Alto, Medio e Basso Vastese ma all’intera Provincia di Chieti. Tutta la questione andrebbe affrontata dai politici locali con il sostegno di tutti i parlamentari della provincia di Chieti aprendo una trattativa con i massimi dirigenti di Trenitalia allo scopo di dotare in maniera definitiva la stazione di Vasto-San Salvo di una fermata giornaliera di almeno 4 convogli Frecciabianca dirottandoli dalla stazione di Termoli, andando così incontro alle maggiori esigenze demografiche del territorio del Vastese.

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