Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Terremoto e adeguamento sismico

Intervista all'ingegner Andrea Di Iorio, uno dei professionisti che stanno ricostruendo l'Aquila

Condividi su:

Il luogo dove ci sentiamo più al sicuro, dove ci sentiamo al riparo si è trasformato per alcuni italiani in una trappola con il terremoto dell'Aquila del 2009 e con quello del 24 agosto del 2016, in cui interi paesi sono stati rasi al suolo.

L'Italia dal 2003 è stata mappata, in aree a rischio, il territorio di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto, si trova nella cosiddetta Zona 1, l'area più a rischio sismico. Si conoscevano quindi i rischi, si consideri che sulla stessa direttrice si trova l'Aquila. (Sulla destra la mappa del rischio stilata da Infodata de IlSole24Ore).mappa tratta da Infodata del Sole 24 ore

C'è uno studio di progettazione di San Salvo, la Newark Engineering, che dal 2009, sta progettando la ricostruzione di alcune abitazioni private a l'Aquila, ricostruzioni e adeguamenti sismici, che hanno permesso a centinaia di persone di tornare nelle proprie case. Dalle immagini simili a luoghi di guerra, fatte in occasione dei primi rilievi, quando ancora la terra tremava, si è passati oggi alle immagini di condomini ricostruiti. I messaggi ricevuti all'indomani del terremoto del 24 agosto, sono quelli di uomini e donne felici perchè la loro casa questa volta ha retto.

Abbiamo parlato con l'ingegner Andrea Di Iorio, uno dei giovani progettisti della Newark Engineering, che quei lavori li ha seguiti, calcolando numero dopo numero la stabilità di quegli edifici.

Era in vacanza in Sicilia, quando ha ricevuto la notizia di un nuovo terremoto. Prima dell'intervista l'ingegner Di Iorio, ci parla dell'orrore del post terremoto a l'Aquila, della pena che provò nel violare l'intimità delle case per poter compiere il proprio lavoro, nei mesi successivi al terremoto nel 2009, nell'entrare in stanze in cui il tempo si era fermato, in cui gli oggetti che segnano la nostra quotidianità, il bicchiere sul tavolo, i libri aperti sul comodino, le foto delle feste, erano rimasti fermi in un tempo sospeso, in attesa che la vita tornasse. 

Come poter rendere sicure le nostre case dunque? Cosa fa reggere una e cadere un'altra? Cosa fa la differenza? Qual è il costo? Queste alcune delle domande che gli abbiamo rivolto.

 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook