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A Vasto si consolida l'operato del Tavolo Interreligioso

In occasione della Messa in ricordo di Padre Jacques Hamel

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Il 31 luglio alle ore 19 presso la Concattedrale di San Giuseppe a Vasto è stata celebrata una messa cui hanno partecipato i rappresentanti del Tavolo Interreligioso di Vasto.

L’occasione è stata quella della tragica uccisione di padre Jacques Hamel, avvenuta per mano di due “soldati” dell’Isis lo scorso 26 luglio in un piccolo paese della Normandia vicino Rouen, mentre officiava la messa nella sua parrocchia dedicata a Saint-Etienne du Rouvray.

Secondo quanto riportato da Hamid Hafdi, mediatore culturale e portavoce della comunità musulmana di Vasto e dintorni, la risposta positiva all’appello lanciato da Foad Aodi, presidente delle comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), a recarsi in chiesa insieme ai fratelli cristiani per ribadire ancora una volta la ferma condanna per gli atti di violenza e terrorismo, è stata accolta a Vasto in un clima di condivisione già esistente e consolidato, e non solo dalla comunità islamica.

E’ questa la novità che da tre anni, cioè dalla costituzione del Tavolo Interreligioso, denota il nostro territorio: la volontà di valorizzare secondo una prospettiva multiculturale le diverse fedi presenti, suggellata dall’Amministrazione comunale convinta di dover dare una risposta credibile ad un panorama in continua evoluzione.

Il Tavolo, infatti, costituito da quattro confessioni religiose (cristiano cattolica, protestante, buddista soka gakkai e islamica, presiedute rispettivamente da don Gianfranco Travaglini, Gianna Sciclone, Rossella Toscano e Hamid Hafdi) è un vero e proprio luogo in cui al centro viene posto il dialogo cui partecipano le diverse rappresentanze religiose e quanti tra i cittadini vogliono conoscere più approfonditamente le caratteristiche di ognuno, divenendo, quindi, una concreta opportunità di reciproco accrescimento culturale e sociale.

Il Tavolo si auspica che questo confronto porti la comunità a rendersi consapevole che “il terrorismo del Califfo è solo un’arma di potere e non ha nulla a che fare con la religione” e che “le religioni del mondo sono molte ma la loro differenza è solo nelle dottrine, nelle Sacre Scritture e nella liturgia ma, il Dio è unico e ama tutte le sue creature”, come ricorda Papa Francesco.

Secondo questa prospettiva non c’è da stupirsi se fu lo stesso padre Jacques Hamel, quasi a profezia di quello che di lì a poco gli sarebbe accaduto, a scrivere, nel mese di giugno nel blog della parrocchia,pregate per coloro che sono più bisognosi, per la pace, per vivere meglio insieme” e ancora “c’è un tempo per essere rispettosi degli altri, chiunque essi siano”.

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