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RESTA ALTA L'ATTENZIONE SU POSSIBILI EMERGENZE IDRICHE E A SANT'ANTONIO ABATE SI REGISTRANO PROTESTE

a cura della redazione
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Il grado di civiltà di un popolo si misura anche dal rispetto che questo ha nei confronti dell'ambiente e delle sue risorse e, a giudicare dallo spreco d'acqua che i cittadini fanno, bisogna ammettere che il cammino verso la civiltà da queste parti è ancora lungo da compiere. Nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Luciano Lapenna, il presidente del Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale del Vastese, Fabio Giangiacomo, e i tecnici della Sasi e del Coniv, Antonio Frisco ed Elio Scurti, hanno illustrato la crisi idrica che si sta registrando in questi giorni. ''Non vogliamo creare allarmismo - ha detto Lapenna -, ma informare la popolazione della grave situazione esistente. Le riserve idriche si sono drasticamente assottigliate, passando da 44 a 25 mila metri cubi. Grazie ad alcuni provvedimenti adottati siamo stati in grado, però, di aumentare l'erogazione idrica da 6 a 12 ore al giorno. A fronte di 195 litri d'acqua al secondo normalmente erogati dalla Sasi, oggi, con enormi sforzi, ne vengono garantiti 175''. Il sindaco ha precisato che sono state emesse alcune ordinanze, il cui mancato rispetto comporterà anche pesanti sanzioni, per limitare il consumo d'acqua a soli fini igienico-sanitari. Chi verrà sorpreso ad innaffiare con acqua potabile orti, giardini o a lavare auto verrà multato. In tutti i cantieri, inoltre, l'acqua non potrà essere prelevata dai rubinetti: le imprese dovranno raggiungere, con propri mezzi, gli impianti di depurazione di Vasto, Gissi e Montenero di Bisaccia per prelevare le acque reflue derivanti dal processo di depurazione attuato dagli impianti del Consorzio Industriale. Per quanto riguarda le industrie, verranno garantiti 30 litri d'acqua al secondo per uso potabile e 90 d'acqua trattata dal Coniv. ''E' facile controllare industrie e cantieri - ha sottolineato il sindaco -, ma non c'è stato di polizia che tenga per evitare lo spreco d'acqua da parte dei cittadini, che devono assolutamente prendere coscienza del problema. Come Comune abbiamo dato l'esempio chiudendo le docce libere alla Marina che, purtroppo, con estrema facilità vengono lasciate aperte, con incredibile sperpero d'acqua, a tutte le ore del giorno e della notte''. Il geom. Frisco della Sasi ha fornito un dato eloquente che si lega allo sviluppo urbanistico di Vasto: dal mese di aprile ad oggi sono stati attivati in città ben 380 nuovi allacci, con una media, quindi, di circa 100 allacci mensili. Il dato la dice lunga sulle esigenze di una città che è rimasta ferma alle vecchie e logore condotte idriche: basti pensare che, nel corso dell'ultimo anno, sono stati circa 600 gli interventi di riparazione sulle condotte colabrodo effettuati dalla Sasi anche con ditte esterne. E intanto non mancano proteste per la situazione, l'ultima delle quali arriva da Sant'Antonio Abate, da Laura Lugetti del comitato di residenti della zona. ''Mentre a Vasto Marina e dalle varie fontane locali l'acqua zampilla a fiumi - dice - nelle zone alte di Vasto (per l'appunto contrada Sant'Antonio Abate) il flusso di acqua viene interrotto per diversi giorni, senza dare alla popolazione alcun preavviso e senza dare adeguate spiegazioni. Diversi residenti hanno comunicato la situazione di disagio in questi giorni alla Sasi ed ogni volta alla richiesta di spiegazioni venivano date risposte fumose e diverse. Il comitato è pronto a denunciare i responsabili della Sasi, se dovesse nuovamente verificarsi una situazione come quella di questa settimana, senza che sia dato alcun preavviso o valida spiegazione''.
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