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Il disegno del centrosinistra: 'Accentrare il potere nelle mani di poche persone'

Forza Italia attacca all'indomani della prima riunione del Consiglio comunale. Menna & C. ma anche il M5S nel 'mirino'

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“Il centrosinistra vuole lanciare veri segnali di cambiamento? Allora abolisca l’indennità per il presidente del consiglio comunale”. Parte con una sfida- provocazione l’attacco di Guido Giangiacomo, capogruppo di Forza Italia il quale, all’indomani dell’assemblea civica – la prima dell’era del sindaco Francesco Menna – ha convocato una conferenza stampa per commentare l’elezione del presidente Giuseppe Forte (al suo terzo incarico) e quello dei due vice, nelle persone di Elio Baccalà (centrosinistra) e Ludovica Cieri (Movimento 5 stelle).

“Non possiamo giudicare l’amministrazione comunale che si è appena insediata e che dobbiamo ancora vedere in azione, ma la squadra si”, ha esordito Giangiacomo affiancato dal coordinatore cittadino Massimiliano Zocaro e da alcuni componenti del direttivo, “se le prime quattro scelte, e mi riferisco ai giovani assessori, rispondono a criteri anagrafici, non è così per Lina Marchesani e per Forte, rispettivamente al terzo mandato di assessore e di presidente del consiglio. E che dire dello staff del sindaco Menna composto da quattro persone? Sarebbe stato un bel segnale ridurre il numero dei componenti per non appesantire le casse comunali”.

Ma è soprattutto sul consiglio comunale appena svolto che si appuntano le critiche di Giangiacomo.

“Sono prevalse le vecchie logiche”, è la sua analisi, “l’elezione di Forte a presidente dell’assise è stato un parto travagliato, si sono accapigliati fino all’ultimo. Sono convinto che tale carica non sarebbe stata tanto ambita se non fosse remunerata (1.700 euro lorde mensili, ndc). Ecco allora la mia proposta: aboliamo l’ emolumento introdotto nel 2001 dal centrodestra, una scelta che non esito a definire sbagliata seppur fatta dallo schieramento che rappresento”.

Il capogruppo di Forza Italia critica anche alcune scelte del sindaco “che ha tenuto per sé le deleghe all’urbanistica, al bilancio, al personale, alla cultura e ad i grandi eventi. Delle due l’una: o non si fida dei suoi collaboratori o vuole mantenere il controllo su tutto”.

Giangiacomo non le manda a dire neanche ai pentastellati. La signora 5 stelle (la Cieri ndc), è stata nominata vice presidente con i voti della maggioranza”, incalza il forzista, “si è accontentata di un piatto di lenticchie. Quanto al centrosinistra è una grave ferita istituzionale pretendere di scegliersi anche i componenti dell’opposizione. Sarà così anche per la Commissione di vigilanza? Tutte queste scelte hanno un filo comune: accentrare il potere nelle mani di poche persone”.

Intanto Forte parla di consiglio comunale rinnovato. “I volti nuovi sono 13 su 25”, rimarca il presidente, “se non rappresentano un rinnovamento cosa dovrebbero fare i cittadini di più con il loro voto?”

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