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Sprint finale verso la serie D, Pino De Filippis consulente della Vastese

Due partite alla fine del torneo e un punto di vantaggio dei biancorossi sul Paterno

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L’impennata finale con un Pino De Filippis in più.

Serviva una scossa dopo un mese (e oltre) avaro di successi, inutile girarci intorno, una capolista con l’encefalogramma piatto non lo si era mai vista, meglio non rischiare e puntare su una figura competente, capace già in altre recenti esperienze di risollevare situazioni apparentemente irreversibili.

Vastese e De Filippis ancora insieme, prima da calciatore, poi da direttore sportivo in più epoche, prima con la Pro Vasto (fino al 2004), poi in miniriprese con il nuovo corso targato Vastese 1902. Non ha bisogno di alcuna presentazione, cinquantaduenne vastese doc, terminato la scorsa estate il rapporto con il Termoli si è preso un periodo sabbatico continuando a seguire (sempre molto da vicino) le gesta delle compagine territoriali nei massimi campionati dilettantistici.

La sua presenza alla ripresa degli allenamenti non è assolutamente passata inosservata, il diretto interessato non si è nascosto davanti a tifosi e giornalisti, non ha rilasciato ancora alcuna dichiarazione ma è a tutti gli effetti una nuova figura nei quadri dirigenziali biancorossi. Una scelta voluta fortemente dal presidente Franco Bolami, la paura di arrivare per secondi al traguardo, dopo aver trascorso ventisei domeniche consecutive in vetta, è tanta, l’ambiente se fino a un mese fa contava i giorni che li divideva dalla matematica promozione in D, visti i sette punti di vantaggio, oggi spera che quel giorno non evapori del nulla. Come quei sei punti di vantaggio dall’inseguitrice Paterno, scomparsi nelle ultime tre maledette domeniche, dal +7 al +1 in meno di trenta giorni, ecco perché si è bussato alla porta di De Filippis, serviva un uomo esperto nella materia, carismatico e accentratore.

Nessuno della società si è sbottonato, nessuna dichiarazione visto il periodo delicato, ufficialmente, viste alcune caselle già ricoperte sin da questa estate, potrebbe essere visto come consulente esterno, un collante tra giocatori, staff tecnico e società, nei prossimi ventuno giorni tutto ruoterà intorno ad alcune sue scelte, saranno tre settimane decisive e se ha risposto presente alla chiamata del presidente Bolami ha le motivazioni giuste per tornare a spingere questo gruppo verso la D, quello che da due mesi a questa parte, forti di un vantaggio oggi clamorosamente annullato, si sta trascinando con immane fatica verso un traguardo per nulla certo come un mese fa.

Zero dichiarazioni ma la presenza (tra spogliatoio e rettangolo verde) e il volto disteso di De Filippis ha rassicurato gran parte dei tifosi (una trentina circa) presenti martedì all’Aragona. A qualcuno pare abbia detto di aver trovato un gruppo di giocatori valido e vivo, forse un po’ timoroso per gli ultimi risultati non incoraggianti, ma tutti fortemente uniti con l’allenatore Gianluca Colavitto. Bisognerà riportare quella serenità avuta fino alla fine di febbraio (sembrerebbe quasi che il pari in casa del Paterno abbia spento l’interruttore delle motivazioni, come se tutto fosse finito, in positivo, quella domenica), lo ripetiamo da un paio di settimana, ci troviamo di fronte alla Vastese dei paradossi.

Guardando sempre ai numeri e ai risultati, gli ultimi quattro pareggi consecutivi oltre a riavvicinare il Paterno (non ha mai smesso di crederci) hanno spinto gli ultras vastesi a chiedere un confronto pacifico dopo i troppi passi falsi. Avvenuto prima dell’inizio della seduta tecnico tattica, i tifosi confermando il loro incondizionato apporto verso la causa (gli oltre mille dell’Aragona e i cinquecento delle ultime trasferte ne sono la conferma) hanno chiesto maggiore voglia e concentrazione. Non si è tirato indietro Colavitto, il tecnico campano ha parlato di “illusione sbagliata” per un campionato che sembrava vinto già da un pezzo ma la realtà ha detto altro rimarcando il valore del suo gruppo, formato da ragazzi “speciali e coesi come non mai” e “pronti per le ultime due battaglie”.

Da vincere naturalmente, per chiudere il 2016 da imbattuti, si avete letto bene, c’è una Vastese capolista da ventisette giornate consecutive (sulle trentadue finora affrontate) e udite udite imbattuta da ben 150 giorni. Cinque mesi conditi da ben 21 turni utili consecutivi, un totale di 45 punti, dodici vittorie e nove pareggi, questi ultimi tutti nel girone di ritorno, superiore al numero di vittorie (sei).

I 41 punti raccolti nel girone d’andata hanno forse aumentato ulteriormente di aspettative il gruppo guidato da capitan Giuliano e compagni, nel girone di ritorno il calo di punti e prestazioni è stato evidente. Si è passati da una squadra che segnava col pallottoliere con un gran bel rettangolo in vetro piazzato davanti la porta a una capace di venire infilzata consecutivamente per sei giornate (8 gol subiti sui 22 totali) facendo fatica ad arrivare in rete guardando alle ultime sette reti, di cui ben cinque arrivate su palle inattive(rigori, punizioni e angoli).

Consentendo al Paterno di effettuare il sorpasso sul numero dei gol realizzati (60 a 59) ma questo poco importerà tra ventuno giorni, i vastesi hanno un punto in più in classifica ed è quello che andrà mantenuto (se non migliorato) negli ultimi centottanta minuti. Un Celano già retrocesso prossimo avversario all’Aragona dove la Vastese non vince da 60 giorni!) e una Val di Sangro penultima con residue (se non azzerate, domenica andrà in casa del Paterno) speranze di migliorare la sua deficitaria situazione di classifica, i marsicani con cinque sconfitte (e sedici reti subite) consecutive sul groppone, i sangrini con zero vittorie (e soli quattro punti nelle ultime sei giornate). 50 punti in due non possono fare paura, contro ultima e penultima del bel gioco non interesserà più nulla a nessuno, i sei punti sono d’obbligo anche se in caso di vittoria (quella che oramai manca da trentotto giorni) domenica all’Aragona e la contemporanea sconfitta (ipotesi difficile ma da preventivare) del Paterno alla trasferta di Val di Sangro non penserebbe più nessuno e già inizierebbe la festa biancorossa.

Intanto non ci sarà nessuna settimana d’allenamenti a porte chiuse ma da venerdì sera la squadra, come confermato ieri dal presidente Bolami, fino a domenica andrà in ritiro in un villaggio turistico a Vasto, senza allontanarsi troppo, dove però calma e silenzio regneranno sovrani allontanando tutto il chiacchiericcio di quest’ultimo mese. La Vastese vuole la D, ha sprecato tanto, anzi tutto, nell’ultimo mese ma ci sono ancora due domeniche per confermarsi capolista e iniziare la festa, scacciare via tutte le paure e volare sereni negli ultimi centottanta minuti di una stagione da tingere di biancorosso fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata.   

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